LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Lodi, alla media Cazzulani tre classi ancora senza aula

Il dirigente della Cazzulani: stiamo ragionando sui millimetri. Al Vegio studenti a casa a turno

Demetrio Caccamo, dirigente delle scuole medie Cazzulani

Lodi, 1 settembre 2020 - Sarà una «questione di millimetri», oltre che di ore e giorni e ultime circolari, a decidere sulla sorte di migliaia di studenti e personale scolastico, con rispettive famiglie, in vista del rientro a scuola dopo il lockdown ma con la pandemia ancora in corso. E non mancano le polemiche. Alla media Cazzulani, a pochi giorni dal suono della campanella, ci sono ancora tre classi senza aula: «Saltata, per il momento, l’ipotesi dell’Accademia Gerundia, dove 3 aule su 4 sono troppo piccole, stiamo contando i millimetri per verificare se riusciamo a tenere qui tutti gli studenti, pur con tutte le cautele - spiega il dirigente Demetrio Caccamo -. Delle 7 classi senza spazi adeguati, per 4 si stanno ricavando aule in biblioteca, aula magna, sala professori, per le altre 3, se il nostro responsabile alla sicurezza domani (oggi, ndr) ci consentirà la ‘forzatura’, pur nel rispetto del Dpcm, utilizzeremo ogni spazio addossando i banchi alle pareti. Ho già fatto venire un’impresa e fatto togliere tutti gli arredi, dagli armadi fino all’ultimo spillo. Resto comunque molto preoccupato. Il nostro edificio, infatti, ospiterà, comprese le 9 classi dell’Einaudi, mille persone con flussi, tra le 7.55 e le 8.40, che si incroceranno». 

Lo storico liceo Vegio, in centro, dopo aver cercato invano spazi esterni, ha optato per orari ridotti e poi, come già altre scuole superiori, per turni forzati a casa degli studenti con la didattica a distanza (Dad): «Dal 14 al 26 settembre, considerando che saremo chiusi per ospitare il referendum dal 19 al 22 settembre, tutte le classi verranno a scuola ma solo per 4 ore al giorno - spiega la dirigente Laura Fiorini -. Poi, dal 28 settembre al 31 ottobre, in via sperimentale, con intervalli e ingressi (8-13, 9-14) scaglionati, staranno a casa, a rotazione su 6 giorni, tutte le quinte, poi le quarte e così via: in pratica 1 o 2 volte a settimana a turno. Avevamo chiesto alla Provincia l’uso di locali in via Legnano ma non ci ha dato nulla: come al solito ci siamo dovuti arrangiare, evitando l’uso del seminterrato con problemi di areazione. La grossa incognita è quanti studenti riusciranno a raggiungere la scuola dato che l’80% arriva in bus: domani (oggi, ndr) c’è un incontro in Provincia. Le docenti saranno comunque a scuola, anche in collegamento per la Dad. Attendiamo che il ministero si esprima sui lavoratori fragili, con certificazione: non sappiamo se continueranno a fare lezione da casa oppure se dovremo chiamare supplenti. Non so neppure se ci verrà assegnato il personale Ata aggiuntivo richiesto; intanto sto acquistando nebulizzatori portatili per sanificare gli ambienti».