Lodi – Le continue piogge di questi ultimi giorni hanno ingrossato i corsi d’acqua del territorio. L’Adda a Lodi non è a livelli preoccupanti, ma il monitoraggio della protezione civile è continuo e giornaliero.
"Allo stato attuale non parliamo di rischio – ha affermato ieri Alberto Panzera, responsabile delle “tute gialle” lodigiane –. Io osservo i livelli dell’Adda più volte al giorno, visto che è un fiume che anche in poche ore può ingrossarsi parecchio. Ora i livelli idrometrici sono sì altini, 50/60 centimetri, qualche picco di 70 cm, ma nulla di preoccupante, non siamo in allerta, ci si comincia a muovere quando raggiunge i 90 centimetri. Poi a 120 scattano la preallerta ed il codice arancione. Oltre alle precipitazioni, sono altre due le cause che possono portare all’ingrossamento dell’Adda: l’apertura o meno delle chiuse all’altezza del lago di Como, compresi i rigagnoli di quella zona, e l’alta marea alla foce del Po. Se infatti questa si alza rallenta il corso del Grande Fiume e di conseguenza l’Adda si ingrossa essendo il più lungo affluente del Po. Ma dagli ultimi dati che ho controllato queste due condizioni non si stanno verificando".
Il Po si è effettivamente ingrossato in questi giorni, principalmente sempre a causa delle piogge, che hanno aumentato i livelli degli affluenti. Sempre all’interno comunque di una ordinaria criticità, anche se si prospetta che i livelli aumentino ancora nei prossimi giorni, principalmente per il maltempo in Piemonte. Alla stazione di rilevazione di Piacenza, sostanzialmente quindi dove il fiume bagna anche il Basso Lodigiano, il Po fino a ieri aveva toccato due picchi: alle 8 di giovedì 29 febbraio e alle 16 di venerdì primo marzo, sfiorando i 4 metri rispetto allo zero idrometrico in entrambi i casi. In quella zona è a 5 metri che scattano la soglia di attenzione ed il codice giallo.
Per ora a Lodi l’ingrossamento del fiume desta solo interesse nei residenti, con i passanti che osservano incuriositi dal lungofiume la forza dell’acqua; le principali problematiche sono più per i proprietari di barche, all’attracco di Piarda Ferrari, per esempio, numerose imbarcazioni di legno si sono riempite di acqua, sia per la pioggia che per la forza della corrente, alcune si sono anche sommerse rimanendo attaccate alla terraferma. "Nel caso il maltempo proseguisse ancora – ha concluso Panzera – provvederemo prontamente, pensando alle paratie da mettere sulla riva se ci sarà la necessità, anche se non credo si arriverà a tanto; comunque il controllo è continuo".