Lupo investito e ucciso: è il primo avvistamento nel Nord Lodigiano. "Ormai si spostano"

Qualcuno ha anche rubato dalla strada la carcassa di un cinghiale investito prima che la polizia provinciale lo recuperasse.C'è il richio fosse affetto da peste suina: non va mangiato.

Il lupo investito

Il lupo investito

Turano (Lodi), 30 gennaio 2022 - La polizia provinciale di Lodi, in seguito al ritrovamento della carcassa di un grosso lupo maschio, di circa 40 chilogrammi, investito e ucciso sulla strada provinciale 23 di Turano Lodigiano, ha segnalato un nuovo fenomeno. ”I lupi ormai si sono spostati anche nel Nord Lodigiano”, spiega il coordinatore del servizio, Massimiliano Castellone, ricordando che ne sono stati avvistati alcuni anche sulle colline di San Colombano.

“Prima si trovavano soltanto nel Basso Lodigiano ma, evidentemente, nell’inseguire i cinghiali per cacciarli, si spostano a propria volta”. L’investitore non ha segnalato l’accaduto e a seguire, scoperto il fatto, un agente ha fatto recuperare il lupo, la cui carcassa sarà analizzata da un veterinario del servizio preposto dell’Università degli studi, sede di Lodi. “Questo è il terzo lupo investito, nel tempo, in provincia di Lodi, ma il primo nella zona nord del territorio – chiarisce ancora Castellone –. Potrebbe essere un esemplare solitario, l’analisi del Dna ci dirà da dove arriva e se si tratta di un lupo puro o di un ibrido, incrocio nato dall’accoppiamento tra un lupo e un cane lupo domestico”.

La risposta sarà lasciata al Dipartimento preposto all’analisi della fauna selvatica. Gli stessi veterinari avrebbero dovuto analizzare anche la carcassa del cinghiale, che stava andando a recuperare una guardia volontaria, su segnalazione di un automobilista, sulla provinciale tra Lodi Vecchio e Borgo San Giovanni. In questo caso però la polizia provinciale non ha potuto avere elementi in mano perché, quando l’addetto è arrivato, sulla tratta erano ormai rimasti solo pelo, una chiazza di sangue e segni di un’auto postumi a un probabile investimento. “Il problema è che il conducente, o qualcuno di passaggio, deve aver portato via la carcassa, impedendoci di farla analizzare, cosa indispensabile in tempi di peste suina e di trichinella (un parassita che inizialmente si localizza a livello intestinale per poi dare origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano ndr). Invitiamo l’interessato a non cibarsene” conclude il coordinatore. Al di là della normativa della caccia, quindi, di questi tempi, anche il cacciatore esperto farebbe bene ad evitare di prendere queste carcasse abbandonate, sottraendole, di fatto, agli studi in atto. Paola Arensi