Frecciarossa deragliato a Lodi: Rfi e Alstom fanno melina, fermi i rilievi sul disastro

Lo schianto del convoglio, tutto pronto per la chiusura della perizia. Ma le due società coinvolte non hanno consegnato i documenti chiesti dai pm

Il Frecciarossa deragliato

Il Frecciarossa deragliato

Livraga (Lodi), 6 ottobre 2020 -  Per chiudere la perizia, i tecnici incaricati dalla Procura di Lodi, stanno aspettando solo i documenti richiesti a Rfi e Alstom Ferroviaria. Il resto, con tutte le ipotesi e le prove acquisite nel corso della lunga attività investigativa, per gli inquirenti tutto è abbastanza chiaro. Pochi i dubbi sulle cause del deragliamento del Frecciarossa 1000 Milano-Salerno finito fuori dai binari dell’alta velocità all’alba del 6 febbraio scorso, tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano, costato la vita ai macchinisti Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù di 59 e 51 anni. L

’attività investigativa è ripresa a luglio dopo il fermo per l’emergenza coronavirus. Il primo confronto si è tenuto in piena estate in Procura a Lodi. Presenti i consulenti, gli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico (sono gli stessi esperti incaricati, a suo tempo, dalla Procura di Milano per il disastro di Pioltello) che dopo aver svolto gli accertamenti irripetibili sul luogo dell’incidente dovranno ora redigere una relazione sulla dinamica del deragliamento del treno.

Ad agosto , poi, è arrivata la decisione degli uffici giudiziari di viale Milano di concedere una proroga ai consulenti: una scelta, a quanto emerso, non dettata dalla necessità di ulteriore tempo da parte degli ingegneri per le proprie verifiche, ma per un ritardo nella consegna di materiale documentale da parte delle aziende coinvolte.

Al momento restano indagate 18 persone con ipotesi di reato a vario titolo per disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni: si tratta di 5 operai di Rfi, l’amministratore delegato di Alstom Ferroviaria Michele Viale, i vertici di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), compreso l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, e i responsabili Alstom Ferroviaria dello stabilimento di Firenze. Oltre alle due società (Rfi e Alstom Ferroviaria) per la legge sulla responsabilità amministrativa. Per la Procura a causare il deragliamento sarebbe stato un doppio errore: uno scambio difettoso prodotto da Alstom Ferroviaria a Firenze che, in fase di montaggio, sarebbe rimasto in posizione di "deviata" quando i treni in transito sulla linea avrebbe dovuto procedere a "dritta", e un "errore umano" causato dai cinque operai di Rfi che poche ore prima dell’incidente erano intervenuti per la sostituzione di un attuatore proprio sullo scambio ‘incriminato’, un errore consistito nella mancata verifica "a vista" della corretta posizione dello scambio da parte di chi ha operato sull’impianto all’altezza del posto di movimento di Livraga. Poche ore dopo, l’apertura della linea dopo la pausa notturna e il deragliamento del primo convoglio in transito del mattino in direzione Sud.