Lodi, salute pubblica a rischio: “Liste d’attesa infinite”. Esposto contro i vertici sanitari

Diverse associazioni di cittadini lodigiane hanno presentato un esposto contro la sanità locale e il presidente della Regione Attilio Fontana

I cittadini hanno accusato l'Asst di Lodi di inadempienza

I cittadini hanno accusato l'Asst di Lodi di inadempienza

Il “Coordinamento lodigiano per il diritto alla salute” si è riunito nella sede di “Lodi comune solidale“, in Corso Adda, per illustrare la situazione relativa ai ricorsi contro i tempi di attesa illegittimi riguardanti le visite. È stato poi illustrato il contenuto dell’esposto-denuncia, depositato dal Coordinamento, nella caserma dei carabinieri di Lodi in via San Giacomo, nei confronti dei vertici sanitari locali e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Enrico Bosani per “Lodi comune solidale”, la Cooperativa il Pellicano con Giuseppe Castelvecchio, il Comitato civico ospedali di Casalpusterlengo e Codogno con Sergio Galluzzi, l’Associazione Codogno Insieme 2.0, con Mariateresa Rubinetti, Andrea Viani, Giovanni Cortellessa, la Cgil con Francesca Di Bella, Tutto il mondo con Nino Bonaldi, l’Anpi provinciale di Lodi con Massimo Roberto Gatti. Che sono anche tutti i firmatari dell’esposto.

"L’esposto alle forze dell’ordine affronta le inadempienze della Asst di Lodi riguardo al rispetto dei tempi di attesa: nel distretto sanitario deve funzionare il rispetto delle indicazioni dei medici! Ma quando non vengono rispettati i tempi, in base ai livelli di urgenza e vengono prenotate le prestazioni in ritardo, anche dopo due anni, si espone la condizione di salute della persona a un peggioramento. Quando la prescrizione è a 120 giorni, il rischio è minore, ma per tutti gli altri casi, è rilevante. Il soggetto quindi è in diritto di fare causa" hanno spiegato.

"Siamo in presenza di reati evidenti e nel ricorso presentato, ne documentiamo 22 in tutto il Lodigiano e non solo, raccolti con gli sportelli itineranti – hanno aggiunto –. Nel frattempo si è formato un coordinamento tra diversi sportelli lombardi e qualche caso è stato passato a noi anche da fuori provincia e tutto perché siamo partiti per prima. L’accusa è di “Interruzione di servizio pubblico sanitario“.

Oltre agli sportelli, ci sono stati anche banchetti per raccogliere firme e chiedere ai sindaci e alle assemblee dei sindaci (del Basso e dell’Alto Lodigiano) di intervenire in merito. Gli appuntamenti sono stati svolti a Casalpusterlengo, Codogno, Lodi e ne seguiranno altri a Sant’Angelo e Lodi Vecchio. "Vanno contrastate le liste di attesa e le così dette liste di galleggiamento che magari, se devi ottenere una visita in 3 giorni, ti la slitta solo di tre, fino a 6. Ma comunque, non si deve fare!" hanno concluso gli attivisti.