
La preside Laura Fiorini
Lodi, 7 marzo 2015 - Al Maffeo Vegio la manutenzione straordinaria viene pagata dagli studenti: il liceo di via Carducci sopravvive grazie al contributo volontario di chi frequenta la struttura. Da settembre 2014, quando la Provincia di Lodi ha dovuto tagliare i fondi destinati alle scuole superiori del Lodigiano, la quota di 120 euro che viene versata ogni anno dai 951 iscritti che frequentano il liceo linguistico e delle scienze umane, è diventata l’unica entrata a disposizione del dirigente scolastico per risolvere una parte delle criticità che esistono all’interno dell’edificio. Il cortile è sporco e trascurato. Una finestra resta con il vetro rotto, in attesa di essere riparata. I bagni sporchi e senza carta igienica. Tutte piccolezze, se paragonate all’assenza del riscaldamento. In questi mesi alunni e docenti hanno potuto lavorare al caldo, ma a preoccupare è il prossimo anno scolastico, quando circa l’80% della spesa del riscaldamento dovrà essere pagata al fornitore direttamente dal liceo.
"Siamo preoccupati per quello che succederà dal prossimo inverno – dice Laura Fiorini, il preside del liceo Maffeo Vegio –. Da settembre 2014 abbiamo perso un interlocutore con gli uffici provinciali. Siamo abbandonati a noi stessi. Aspettiamo novità dal Governo. In questo modo i dirigenti scolastici sono costretti a gestire un edificio con tanti studenti, sotto tutti gli aspetti. Non è più semplice amministrazione, ma una continua ricerca di opportunità e bandi a cui partecipare per avere qualche fondo da investire nella struttura. Gli interventi di manutenzione siamo costretti a pagarli con il contributo volontario che quasi tutti gli studenti versano nelle nostre casse all’inizio dell’anno scolastico. Siamo preoccupati con l’arrivo del prossimo inverno. Tra qualche mese, la Provincia di Lodi non potrà più pagare il riscaldamento. Dovremo farci carico delle spese. Abbiamo pensato ad un piano per limitare le aperture del liceo. Limitare le lezioni dal lunedì al venerdì potrebbe essere una proposta interessante. L’idea è quella di diluire le ore del sabato negli altri giorni della settimana. Stiamo valutando ogni proposta. Speriamo di risolvere il problema».
La struttura realizzata negli anni Trenta del Novecento dall’architetto Giovanni Muzio, risulta inaccessibile ai disabili. Le entrate e le uscite del liceo di via Carducci sono senza scivoli. L’unico accesso (utilizzato solo per uscire) si affaccia su via Legnano. «Abbiamo fatto numerose richieste alla Provincia per questo grave problema – commenta la preside –. Ci siamo sentiti rispondere che è una spesa troppo alta. Non ci sono fondi. Due ragazzi sulla sedia a rotelle frequentano il liceo. Ogni giorno sono obbligati a fare giri tortuosi per arrivare in classe. Non è facile trovare soluzioni percorribili».