CARLO D'ELIA
Cronaca

Sì del giudice alle infermiere: "Hanno diritto al part-time"

L'Asst aveva trasformato i loro contratti. L’Appello a Milano ribalta una sentenza di Lodi

Stefano Lazzarini, Confsal

Lodi, 25 novembre 2017 - Le mamme-infermiere vincono la battaglia legale contro l’Asst di Lodi. Il giudice del lavoro di Milano ha dato ragione a sei infermiere degli ospedali di Lodi e Codogno che nel 2015 erano state costrette a subire la trasformazione del loro contratto da part-time a tempo pieno. La decisione era stata presa in maniera univoca dal datore di lavoro, l’Asst di Lodi, ex Ao, tra maggio e luglio 2015. In quell’occasione, alle lavoratrici in questione non era stato chiesto neanche un parere: una scelta univoca presa dall’ospedale di Lodi, senza però validi motivi.

A essere coinvolte erano state sei mamme, che da anni lavorano tra le corsie del nosocomio lodigiano, nei reparti di cardiologia e pneumologia, nefrologia e dialisi dell’Ospedale di Lodi e al reparto di chirurgia e medicina del presidio ospedaliero di Codogno, tutti reparti a pieno organico. Una delle infermiere protagoniste della vicenda ha, tra l’altro, una invalidità riconosciuta all’80% oltre a quattro figli a carico. Qualche mese dopo, era arrivata la decisione del giudice del lavoro di Lodi, un fulmine a ciel sereno, che aveva dato ragione all’Asst. Una settimana fa, invece, la decisione davanti al giudice del lavoro d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza.

Soddisfazione da parte del sindacato Confsal, che la vicenda l’ha seguita sin dalle prime battute. «Per noi è una grande risultato - spiega il segretario provinciale Stefano Lazzarini -. Il giudice, dopo la strana sentenza del Tribunale di Lodi di primo grado, ha accolto le richieste di queste infermiere. Si tratta di sei donne che hanno tutto il diritto di ottenere il part-time».

Nei due anni di contenzioso davanti al giudice del lavoro, una delle infermiere coinvolte è dovuta arrivare al punto di licenziarsi. «Una di loro è stata costretta a licenziarsi perché non poteva continuare a lavorare in quelle condizioni - spiega Lazzarini -. È una vergogna. Questa vicenda è una questione di buonsenso e di diritti: tutte hanno figli minori ed enormi difficoltà, una di loro ha persino un’importante invalidità. Finalmente è stata fatta giustizia. Credo sia grave che a Lodi non vengano rispettate le norme per tutelare le lavoratrici. Con questa sentenza, ora, le cinque infermiere rimaste sono tornate lavorare con il contratto part-time che spetta loro di diritto».