
Incidente sul lavoro (foto Ravaglia, di repertorio)
Lodi, 29 luglio 2019 - «Troppi incidenti sul lavoro nel Lodigiano: servono più controlli». Tiziano Giffanti, il presidente dell’Anmil Lodi, l’associazione dei lavoratori mutilati e invalidi, non nasconde rabbia e delusione. Dall’inizio dell’anno sono già due i morti sul lavoro.
L’ultimo episodio giovedì. Un operaio di 32 anni è deceduto in un’azienda agricola di Maccastorna dopo essere precipitato in una cisterna per la fermentazione di liquami organici per la produzione di biogas. L’incidente sarebbe avvenuto durante una manutenzione del telo dell’impianto. «Servirebbero maggiori controlli sui luoghi di lavoro - spiega il presidente Anmil sezione di Lodi, Giffanti -. La carenza di ispezioni nelle aziende sono un grosso problema. Chiedo alle istituzioni di reagire perché i lavoratori ogni giorno corrono grossi rischi»
. Secondo i dati Anmil, in tutta la provincia le denunce per gli infortuni nel 2018 sono state state 2.935, quasi il 2% in più rispetto al 2017 quando gli infortuni erano stati 2.880. Nel 2019 invece maggio è stato finora il mese nero con un morto e cinque feriti gravi. Un operaio di 52 anni ha perso la vita il 24 maggio nel parcheggio dell’ex Polenghi, lungo la via Emilia a Lodi, mentre si stava occupando di scaricare latte da un’autocisterna alta oltre 4 metri a causa dello scoppio di una valvola. Pochi giorni dopo un altro drammatico incidente in un’azienda di Tavazzano con un operaio 49enne colpito da un pezzo della cappa di un macchinario e a Codogno con uno spazzacamino folgorato. Dopo questi casi è stato istituito un tavolo permanente in prefettura. Il prefetto, Marcello Cardona, ha chiesto a tutte le istituzioni di collaborare per aumentare i controlli e di informarlo ogni tre mesi.