Lodi, incendio in chiesa: individuato e denunciato il piromane

L’autore è un 40enne residente in città: era stato notato mentre fuggiva dopo aver appiccato il fuoco

Don Franco Anelli parroco della chiesa di Santa Francesca Cabrini

Don Franco Anelli parroco della chiesa di Santa Francesca Cabrini

Lodi - Il piromane della chiesa di Santa Francesca Cabrini di via Lodivecchio, al quartiere Fanfani di Lodi, ha un nome e un volto: la Questura, la cui pattuglia giovedì pomeriggio era intervenuta dopo il rogo che aveva mandato in fumo il tendaggio all’ingresso e annerito il portone principale, è risalita all’identità della persona, la quale è stata denunciata a piede libero.

È un 40enne residente nel capoluogo: attorno alle 16.30, è entrato in chiesa e ha messo in atto il folle gesto. Il fuoco appiccato ai paramenti avrebbe potuto propagarsi e i danni avrebbero potuto essere sicuramente maggiori di quelli che alla fine si sono registrati: portone interno completamente annerito, parte di un messale bruciato così come alcune parti del muro, fino a sfiorare alcune formelle. Sarebbe stata una donna presente in quel momento in chiesa ad accorgersi del rogo e del fumo propagarsi nella navata: l’allarme è stato quasi immediato.

"Intorno alle 16.30 – aveva raccontato il parroco don Franco Anelli – le volontarie che stavano preparando l’altare per la Messa prefestiva delle 18 hanno visto entrare un uomo in chiesa che si è seduto sulle ultime panche. Non appena sono andate per qualche minuto in sacrestia, le fiamme sono divampate. Quando sono tornate in chiesa, mentre l’uomo notato era scomparso, il rogo aveva già avvolto il portone".

Dopo un primo intervento di qualche fedele e del parroco, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Lodi, che hanno completato le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza. Subito si era sparsa la voce che l’incendio fosse di matrice dolosa.

Il responsabile del blitz, infatti, sarebbe stato notato mentre fuggiva e i successivi elementi forniti alle forze dell’ordine sono risultati fondamentali per arrivare, in poco tempo, alla risoluzione del caso. Non è escluso che il quarantenne, già noto agli inquirenti, possa essere lo stesso che, lo scorso anno, aveva bruciato il messale collocato su un leggìo all’ingresso del tempio. Resta da capire cosa abbia portato l’uomo a scagliandosi contro la chiesa: non è escluso che la sua azione possa essere in qualche modo riconducibile a problemi di salute mentale. In un primo momento era girata la voce dell’azione di una banda di ragazzini, che già poco prima aveva fatto scoppiare petardi vicino alla chiesa, ma si è rivelata del tutto infondata.