MARIO BORRA
Cronaca

In vendita i capannoni di via Mochi: "Un’area da grande distribuzione"

Così l’agenzia immobiliare strizza l’occhio agli investitori sui 20mila metri quadri dell’ex Gallay Mauser .

In vendita i capannoni di via Mochi: "Un’area da grande distribuzione"

In vendita i capannoni di via Mochi: "Un’area da grande distribuzione"

La vecchia fabbrica dismessa che si affaccia su via Mochi a Codogno, dove ormai da tempo dimorano in pianta stabile alcuni senzatetto, è in vendita e il messaggio dell’agenzia immobiliare strizza l’occhio a chi potrebbe fare un investimento nel settore commerciale. "Possibile nuova destinazione dell’area per grande distribuzione", annuncia la nota di vendita. L’area si estende su 20mila metri quadrati, con 10mila metri quadrati di capannoni da demolire in parte. L’area è già bonificata dal 2009 con l’intervento autorizzato da Arpa. Non è indicato il prezzo di alienazione e la trattativa è riservata.

Si spera dunque che qualcuno possa interessarsi a questa porzione di territorio codognese periferico: tutta la stecca, prima Sir e poi Gallay Mauser che produceva bidoni, era stata chiusa a metà degli anni Duemila e solo una porzione, quella di testa che si affaccia su via Buonarroti, è stata acquisita e riconvertita in impresa di trasporti.

Il resto è rimasto abbandonato per anni, con la recinzione trasformatasi in “groviera“ e i capannoni alla mercè di chiunque: proprio per questo motivo, in una parte vivono diversi clochard con un alto tasso di ricambio abitativo. Diversi sono stati i blitz da parte di Polizia locale e carabinieri per cercare di sgomberare gli occupanti, ma alla fine la baraccopoli è sempre attiva. Alcuni giorni fa si è tenuto un summit in municipio tra la proprietà dell’area, l’Ufficio tecnico del Comune, la Polizia locale e gli amministratori pubblici per capire se sia possibile realizzare un progetto per chiudere i varchi e mettere in sicurezza il perimetro. I padroni attuali dell’ex fabbrica si sono dimostrati collaborativi in tal senso e non è escluso che alcuni interventi siano effettuati entro la fine dell’anno.

Intanto per l’area confinante di proprietà un tempo della Hexion, ditta chimica poi chiusa e dismessa, si vocifera di una possibile riconversione. Tramontata l’idea di una cessione gratuita al Comune – ipotesi che era rimasta in piedi per alcuni mesi – non è escluso che all’interno del lotto possa nascere un parco fotovoltaico.