
La Polizia locale dell’Unione Nord Lodigiano ha trovato in via delle Industrie 15 chili di droga confezionata e 200 piante di cannabis
MONTANASO (Lodi) Una segnalazione anonima, qualche giorno di appostamenti discreti, poi l’irruzione. Così è stata smantellata una serra indoor per la coltivazione di marijuana, nascosta in un capannone industriale di 200 metri quadrati in via delle Industrie. Gli agenti della Polizia locale dell’Unione Nord Lodigiano hanno arrestato in flagranza un albanese di 35 anni e un francese di 36. Entrambi, al momento del blitz, sono stati trovati in un cunicolo che avevano appositamente scavato per nascondersi se fossero stati scoperti. La Locala ha sequestrato 15 chili di droga già confezionata tra marijuana e hashish nonché 200 piante di cannabis.
Spunto dell’operazione, la segnalazione di un cittadino insospettito dai movimenti attorno a uno dei capannoni in fondo al complesso industriale, accessibili da un passo carraio sempre aperto. Gli agenti hanno dato il via a un’attività di osservazione in abiti civili. L’attenzione si è concentrata su un capannone isolato, con vetri oscurati da pannelli in plexiglass e senza insegna. Sul retro un forte odore di marijuana e telecamere eccessivamente sofisticate per una struttura dismessa. Fallito il tentativo di contattare il conduttore del capannone – regolarmente affittato da un anno – e ottenuta l’autorizzazione della Procura, l’altro giorno l’irruzione. Dodici agenti della Municipale, supportati dai vigili del fuoco per l’apertura in sicurezza dell’ingresso e dai carabinieri, sono entrati nel capannone.
Qui hanno trovato un laboratorio professionale ancorché clandestino, suddiviso in cinque ambienti separati con impianti d’illuminazione, aerazione, irrigazione automatica, essicazione, altre telecamere e tutto il necessario per confezionare dosi. In una stanza secondaria il cuore operativo dell’impianto, con strumenti per la lavorazione e la cura delle piante. Il valore dell’intera struttura è stato stimato in oltre 300mila euro. Ma potrebbe superare i 600mila, considerando i costi di attivazione e mantenimento. I due stranieri sono stati portati in carcere a Lodi. Uno dei due risulta avere precedenti, l’altro è incensurato. Sono in corso accertamenti su eventuali allacciamenti abusivi alla rete elettrica che potrebbero aver danneggiato le aziende confinanti. Le indagini proseguono per identificare ulteriori membri della rete criminale, finanziatori e canali di distribuzione della droga.
Paola Arensi