È attesa per il 10 gennaio la sentenza per la vicenda dei casellanti della Milano-Serravalle accusati di truffa aggravata. Alla sbarra sette dipendenti della società, 5 dei quali residenti nel Pavese. L’inchiesta risale al 2020. Secondo le accuse gli imputati avrebbero sottratto 200mila euro. I metodi utilizzati andavano dall’oscurare le telecamere per appropriarsi delle cifre versate dagli automobilisti ala sostituzione dei biglietti con altri di importo più basso in modo da intascare la differenza o ancora far scorrere le auto al casello in modo che i conducenti non vedessero il display con la cifra da pagare per poterne chiedere una diversa e trattenerla. Ai sette imputati vengono contestati episodi differenti, ad alcuni ne sono attribuiti centinaia, ad altri pochi. N.P.