MARIO BORRA
Cronaca

Il giovane scout annegato. Maleo unico assolto . La Regione punta il dito

La causa intentata dalla famiglia vide condannati Aipo, Edison e Pirellone. Ora nel ricorso contro la sentenza l’ente locale viene di nuovo coinvolto.

Il giovane scout annegato. Maleo unico assolto . La Regione punta il dito

Il giovane scout annegato. Maleo unico assolto . La Regione punta il dito

MALEO (Lodi)

Nell’agosto del 2015 uno scout diciottenne della provincia di Bergamo, Sebastiano Chia, morì nelle acque del fiume Adda, in territorio di Maleo, mentre a bordo di una canoa insieme ad amici stava raggiungendo Cremona. All’altezza di una chiusa della centrale idroelettrica Edison, la piccola imbarcazione rimase intrappolata da una chiusa, si ribaltò e il ragazzo non riuscì a uscirne. I familiari intentarono causa, chiedendo un maxi risarcimento per oltre 800mila euro alla Regione, a Edison, all’Aipo e pure al Comune di Maleo.

L’ente locale della Bassa però fu riconosciuto estraneo da qualsiasi tipo di responsabilità dalla sentenza di primo grado della sezione civile del Tribunale di Lodi, che condannò invece gli altri enti chiamati in causa. L’estraneità di Maleo era corroborata dal fatto che al Comune era state restituite le spese legali relative al procedimento e pure quelle riferibili alla domanda di manleva.

Tutto chiarito? Non proprio, visto che ora il Comune malerino dovrà di nuovo difendersi. Questa volta però non dai familiari del diciottenne ma dal ricorso in appello della Regione – seguita poi anche da Aipo e Edison – che, impugnando appunto il verdetto del giudice, ha chiamato in causa Maleo come "custode della res (in questo caso del fiume, ndr) in quanto ente competente territorialmente nella disciplina del tratto in questione mediante ordinanza".

Per il Comune di Maleo però si tratta di "richieste prive di fondamento, avendo agito nella piena legittimità del nostro operato". Nel contempo però il municipio è stato costretto a dare mandato a un legale per la propria difesa. In questo contenzioso legale rimane il dolore ancora vivo per la morte del giovane scout, avvenuta otto anni fa a pochi giorni da Ferragosto: una bella gita insieme a un gruppo di amici scout si trasformò in tragedia.

Il gruppo, raccontano le cronache di allora, era partito da Cassano d’Adda con l’intenzione di raggiungere Cremona: dopo una notte trascorsa a Pizzighettone, la compagnia di giovanissimi salpò sulla canoa ma purtroppo il viaggio durò poco. Il mezzo del giovanissimo bergamasco si ribaltò e, nonostante indossasse il giubbotto salvagente, il diciottenne finì per annegare.