Il Frecciarossa deragliato Treno sviato, sfilano i dirigenti

Interrogatorio fiume davanti al Gup per i primi tre dipendenti della ditta Alstom. La tesi difensiva è che le procedure di controllo, interne ed esterne, siano state rispettate.

Il Frecciarossa deragliato  Treno sviato, sfilano i dirigenti

Il Frecciarossa deragliato Treno sviato, sfilano i dirigenti

di Mario Borra

È cominciata ieri mattina la “sfilata” dei dirigenti Alstom in Tribunale a Lodi per gli interrogatori davanti al Gup nel contesto del processo per il deragliamento del Frecciarossa 1000, avvenuto lungo la linea ad alta velocità all’altezza di Livraga il 6 febbraio del 2020, e che vede alla sbarra una decina tra manager e addetti della fabbrica fiorentina e Rfi. Si tratta del “filone” principale del procedimento dopo che per tre addetti, due tecnici ed un responsabile dell’unità manutentiva, era arrivato l’ok per il rito abbreviato con la richiesta di pena già formulata la settimana scorsa. Ieri mattina si sono presentati in aula tre dirigenti di Alstom per un interrogatorio “fiume”, iniziato attorno alle 10 e proseguito fino alle prime ore del pomeriggio. La questione sul tavolo è ormai nota: un attuatore uscito difettoso dall’azienda fiorentina l’anno prima del disastro era stato installato poche ore prima del deragliamento e l’anomalia, due fili invertiti all’interno, hanno causato l’incidente in quanto il treno Milano-Salerno sviò sul binario morto a quasi 300 chilometri orari nonostante fossero stati compiuti diversi test.

In quella tragedia, morirono i due macchinisti, Giuseppe Cicciù, 51 anni di Cologno Monzese e Mario Dicuonzo, 59 anni, di Pioltello e rimasero ferite dieci persone tra viaggiatori e personale del convoglio. Ieri mattina è stata la volta, appunto, di tre manager ad essere sentiti a porte chiuse: sostanzialmente la linea difensiva dei dirigenti poggia sul fatto che le procedure di controllo, promosse sia internamente che da società esterne, sono state rispettate con un livello di accertamenti successivi che, in teoria, dovrebbero evitare il verificarsi di errori umani. Dunque i manager "invitano" a chiamare in causa sostanzialmente altri "attori" della vicenda della lunga catena di responsabilità che il processo è chiamato, eventualmente, a portare alla luce. Gli altri dirigenti di Alstom e Rfi (compresi anche due operai) saranno ascoltati in altre due “tranche” tra il prossimo 30 marzo e il 14 aprile. Il 3 aprile invece ci sarà l’arringa delle difese dei tre addetti, che hanno scelto il rito alternativo, per i quali la Procura ha chiesto, in totale, dieci anni di reclusione.