Il delitto di Gambolò Uccise il figlio della badante Tredici anni all’anziano

Condannato Giovanni Vezzoli: dovrà scontare la pena per omicidio volontario. Dopo un acceso diverbio sparò un colpo di fucile contro Thomas Mastrandrea.

Il delitto di Gambolò  Uccise il figlio della badante  Tredici anni all’anziano

Il delitto di Gambolò Uccise il figlio della badante Tredici anni all’anziano

di Umberto Zanichelli

Tredici anni e quattro mesi di reclusione con il rito abbreviato. È la condanna che ieri pomeriggio la Corte d’Assise di Pavia, presieduta dalla dottoressa Elena Stoppini, ha pronunciato nei confronti di Giovanni Vezzoli, 86 anni, residente a Gambolò, accusato dell’omicidio volontario di Thomas Achille Mastrandrea, 42 anni, di Nicorvo, il figlio della sua badante ucciso con un colpo di fucile all’addome il 5 giugno 2022. Per l’imputato, assistito dall’avvocato Agnese Grippo, sinora detenuto e al quale i giudici hanno concesso gli arresti domiciliari, il pubblico ministero Diletta Balduzzi aveva chiesto la condanna a 24 anni.

I giudici invece hanno ritenuto di escludere l’aggravante dei futili motivi, permettendo così l’accesso al rito abbreviato con lo sconto di un terzo della pena. "Posso considerarmi soddisfatta – commenta l’avvocato Grippo – anche se parliamo di un anziano che nella sua vita non ha mai commesso nulla di illegale. E soprattutto accolgo con favore la decisione di collocare il mio assistito agli arresti domiciliari".

I giudici hanno riconosciuto in via definitiva il risarcimento dei danni a favore delle parti civili, la madre, la moglie e i due figli della vittima, questi ultimi assititi dall’avvocato Maria Bosa. Alla moglie Giusy Bosco, assistita dall’avvocato Laura Bastia e dello Studia 3A-Valore Spa è stato disposto un risarcimento di 327mila euro; alla madre della vittima, Graziella Maria Casnici, 250mila euro.

"Poco più di 13 anni di condanna sono una magra consolazione – commenta la moglie di Mastrandrea – Mio marito non me lo restituisce nessuno. Almeno 11 mesi di carcere se li è fatti. Ero preparata a questo epilogo che accetto, anche se con amarezza".

Il delitto era avvenuto nella cucina della casa di Vezzoli, in via Cascina Nuova Litta, dove l’anziano aveva avuto un violento alterco con la vittima. La ragione era la sua riluttanza, malgrado le promesse, a regolarizzare la posizione della madre di Mastrandrea, che lavorava per lui come badante. Il 42enne aveva accompagnato la madre a prendere i suoi effetti personali ma, al momento di lasciare la casa, era stato affrontato da Vezzoli che, con il proprio fucile da caccia, gli aveva esploso un colpo mortale all’addome.