Il 2023 degli artigiani "Fatturato e occupati resistono all’urto Investimenti a rischio"

Presentata un’indaginie svolta tra gli associati dell’Unione. Il presidente Marini e il segretario Sangalli sono preoccupati. per il progressivo aumento del costo del denaro

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di Paola Arensi

"Timidi segnali di miglioramento nell’economia lodigiana". L’Unione artigiani di Lodi ha presentato ieri i risultati dell’indagine economica “Andamenti 2022 e previsioni 2023” svolta su oltre 150 aziende associate, analizzando punti di forza e ostacoli del periodo. A tracciare lo scenario sono stati Mauro Sangalli, segretario generale dell’associazione e il presidente Nicola Marini. "Risultano – ha affermato Sangalli – segnali positivi di tenuta, a livello occupazionale e di fatturato. Il fatturato però dipende anche dall’inflazione, che ha comportato un aumento dei prezzi. Per quanto riguarda il primo semestre 2023, il fatturato sarà stabile per il 62% delle nostre realtà (nel 2022 era cresciuto per il 43,8%) e il personale per il 90% di loro. Senza previsioni di cassa integrazione. Nel semestre appena trascorso le esportazioni, inoltre, per il 96,9% del campione non ci sono state, mentre il 5% ha registrato numeri stabili. Invece solo il 12% delle imprese ha puntato sugli investimenti per l’innovazione (acquisto di nuove tecnologie)". Per Sangalli preoccupano però "le minacce che colpiscono maggiormente le imprese, come il caro energia. Anche se, grazie agli interventi del Governo e la diminuzione sul costo dell’energia, comunicata da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti), stiamo migliorando. Ma non siamo certamente ai prezzi pre-crisi. Preoccupano anche il costo delle materie prime e la difficoltà di reperimento".

Gli esponenti dell’Unione hanno anche espresso "timori per il futuro il credito, perché l’aumento dei tassi non si fermerà. Li aumentano con lo scopo di limitare l’inflazione, anche se la nostra deriva più dai prezzi che dall’economia reale. E questi aumenti, già nel medio e lungo periodo, andranno a incidere negativamente su investimenti, consumi interni e edilizia. Inoltre l’edilizia è stata abbattuta dal blocco del Bonus". Insomma, con alti tassi e difficoltà di accesso ai mutui, nessuno richiederà più case e non ci sarà lavoro. "Si prevede un effetto negativo su consumi e investimenti". Invece, in merito alle difficoltà legate alle competenze e alla manodopera, l’Unione è partita dalle scuole: "Stiamo andando negli istituti tecnici e nei centri di formazione professionale". "Parlare di stabilità, insomma, nonostante i segnali positivi, fa paura perché, quando lo abbiamo fatto, negli ultimi anni, sono successe catastrofi – hanno detto in conclusione –. Ormai c’è un’economia influenzata soprattutto da fattori esteri. Nonostante tutto, però, gli imprenditori sono fiduciosi. Si dovrà continuare a lavorare e a livello locale, facendo attenzione al piano territoriale che la Provincia di Lodi dovrà licenziare per puntare sullo sviluppo del territorio. Dobbiamo cercare di mantenere le aziende in essere e dare le condizioni per attirare investimenti. Quando c’è lavoro si risolvono i problemi economico e sociali. Noi come strumento abbiamo Artfidi Lombardia (intermediario finanziario) e questa è già una garanzia".