Furti di smartphone e di computer, presa la banda di razziatori e il ricettatore

Sarebbero responsabili di almeno tre colpi. Un italiano avrebbe commissionato i colpi a due rumeni per poi ricettare gli oggetti rubati

La polizia si è occupata dell’indagine sul caso: i furti erano avvenuti a dicembre 2023

La polizia si è occupata dell’indagine sul caso: i furti erano avvenuti a dicembre 2023

Lodi, 22 maggio 2024 - Arrestati, dalla squadra Mobile,  due rumeni considerati i responsabili di una serie di diversi furti ai danni di esercizi commerciali nel settore della telefonia e dell'informatica.

Il primo a finire in manette arresto, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Lodi, un rumeno considerato uno degli autori di tre furti, il primo commesso il 2 dicembre a San Colombano al Lambro, nel milanese, un secondo l’11 dicembre a Lodi e un terzo il 15 dicembre a Codogno, oltre che di un tentativo di furto sempre a Codogno. Il secondo cittadino rumeno è stato rintracciato e arrestato questa mattina a Milano.

Gli agenti hanno inoltre eseguito delle perquisizioni, riguardanti un cittadino italiano residente in provincia di Lodi, indagato in stato di libertà perché ritenuto essere il ricettatore dei telefoni e dei dispositivi rubati.

La banda aveva preso di mira diversi negozi di telefonia della provincia di Lodi e Milano, con colpi mirati portati a segno che avevano consentito di rubare moltissimi smartphone, tablet, smartwatch e pc portatili dall'ingente valore commerciale.

Le indagini hanno consentito di accertare che il gruppo agiva secondo uno schema preciso: effettuando prima sopralluoghi mirati, per poi portare a termine i furti di notte, suddividendosi i ruoli operativi tra chi fungeva da autista e chi commetteva materialmente i colpi, avvenuti sempre con lo stesso modus operandi.

Dai filmati di video sorveglianza dei negozi derubati e dai sistemi di lettura targhe delle località dove sono avvenuti i furti è stato possibile risalire al mezzo utilizzato per i colpi. La svolta nelle indagini è stata la perquisizione effettuata in caso di uno dei due rumeni sono emersi indizi a carico dell'italiano che, di fatto, commissionava i furti e rivendeva gli smartphone e i dispositivi rubati.