
Jannifer Bianchi, 26enne di Guardamiglio, si sta specializzando in medicina interna
Guardamiglio (Lodi), 2 novembre 2020 - Ha raggiunto la Francia un mese fa, per specializzarsi in campo medico, e si è trovata tra due fuochi: l ’aumento dei casi Covid e gli attentati terroristici. Ma oggi conferma: "Nonostante i timori, non rinuncerò ai miei sogni". Questa ragazza coraggiosa si chiama Jennifer Bianchi, 26 anni, di Guardamiglio. Neo laureata, ha vissuto il suo primo mese in Francia per prepararsi alla specializzazione in medicina interna che inizierà oggi.
Dottoressa, perché ha deciso di specializzarsi in Francia?
"Perché in questo stato gli specializzandi fanno molta pratica sul campo da subito rispetto all’Italia. Ma mi sono trovata all’estero in piena emergenza sanitaria e tra un attentato e l’altro che, di fatto, rendono la permanenza piena di pensieri. La tenacia nel proseguire però rimane nonostante le circostanze. L’obiettivo è cercare di non farsi travolgere dagli eventi, pena il rischio di compromettere la preparazione. Per essere il medico di tutti, sempre e comunque".
Dove farà pratica?
"Lavorando in pronto soccorso a Marne-la-Vallée, località a mezz’ora da Parigi, mentre il primo mese propedeutico, svolto volontariamente, anche se non previsto dal percorso di studi, mi ha vista impegnata proprio nella capitale".
Come ha trovato l’ospedale visto il Covid?
"Ero in medicina interna e lì non c’erano pazienti Covid, facevano tamponi a tutti, in ingresso, proprio per smistarli e con la massima attenzione. Anche questo ospedale, come accade in Italia, ha un’ala Covid. Ormai i francesi, quando diagnosticano polmoniti, pensano al virus in primis. E mi ha colpito che in Francia siano messi a disposizione dispositivi di protezione gratuitamente, dall’ospedale, anche per gli studenti. Cioé due mascherine chirurgiche e due ffp2. In Italia questo non succede, devi procurarteli da solo e non lo trovo giusto".
Ora dovrà affrontare il lockdown francese vero e proprio.
"Se già trovavo triste recarmi in ospedale passando a lato di bar chiusi, ora sono ancora più sconsolata. Macron fino a due settimane fa diceva che non avrebbe mai fatto il “re-confinement”, ma purtroppo i numeri non gli hanno lasciato scelta".
Al suo arrivo a Parigi, il 25 settembre, era già obbligatoria la mascherina anche all’aperto e l’indossavano tutti?
"Sì e salvo nelle ore di punta, in metropolitana non c’erano tanti assembramenti. Dopo una settimana hanno chiuso i bar tutto il giorno per alto rischio Covid. La settimana dopo hanno messo il coprifuoco dalle 21 alle 6. Per strada non ho notato il terrore per il virus che hanno mostrato i telegiornali italiani, si viveva in modo normale. I ristoranti erano aperti fino alle 21. Le palestre chiuse. Ora sarà tutto diverso".
Crede ancora nella scelta di studiare in Francia?
"Nonostante il periodo, mi sento comunque arricchita, mi sto confrontando con una cultura che trovo molto simile alla nostra e resto a disposizione, dato che credo che gli specializzandi saranno utilizzati, nell’emergenza sanitaria, dove occorrerà. Al momento mi hanno già fatto visitare alcuni pazienti da sola, poi faccio la mia rela zione ai medici per imparare il mestiere. Ammetto che più ancora del virus mi spaventano gli attentati, dato che ultimamente ce ne sono stati diversi".