Gabriele Gabbini
Cronaca

Si fingono agenti della Digos solo per entrare gratis in piscina: 4 giovani nei guai

Il gestore del centro Belgiardino se n'è accorto e chiamato la (vera) polizia. I ragazzi sono stati fermati in macchina a Lodi ma il 37enne alla guida non aveva mai conseguito la patente

Una volante della polizia ha intercettato i quattro giovani

Lodi, 21 giugno 2015 - Volevano andare a divertirsi ma, come logica impone quando si parla di divertimento, pagare non faceva parte del piano. Così, quattro ragazzi, tutti italiani, si sono finti agenti della Digos per cercare di strappare un accesso omaggio alla piscina all’aperto di Montanaso Lombardo, nel centro ricreativo Belgiardino. «Con tanto di tesserino e distintivo, ovviamente fasulli», ha raccontato il gestore agli agenti della questura di Lodi. Lui però, il gestore appunto, che vanta amicizie in polizia, non si sarebbe fatto abbindolare, denunciando subito l’accaduto in questura, quando erano da poco passate le 17. Rifiutati all’ingresso, i quattro si sarebbero rimessi in macchina e, una volta arrivati a Lodi, sono stati prontamente intercettati da una volante.

Intorno alle 18 infatti i quattro amici, di cui uno di soli 16 anni mentre gli altri sono tutti racchiusi tra i 37 e i 28 anni, sono stati riconosciuti a Lodi, in viale Milano e fermati poco dopo, in via Cadamosto. Al volante A.C., il più «vecchio» dei quattro, che all’alt dei poliziotti ha obbedito senza alcuna riserva. La prima sorpresa per gli agenti è arrivata però quando il guidatore ha abbassato il finestrino, liberando nell’aria un forte aroma di hascisc. In un lampo, sono subito partiti controlli più approfonditi e si è così scoperto che il guidatore 37enne non solo non aveva con sé la patente, come in un primo momento voleva lasciare intendere, ma in realtà non l’aveva nemmeno mai conseguita. Inevitabile, per lui è scattata una maxi sanzione. Mistero invece sia per quanto riguarda la droga che per il tesserino, mai rinvenuti. Sembra tuttavia che i quattro siano stati visti gettare qualcosa fuori dal finestrino prima di essere fermati, ma un po’ per il traffico e un po’ forse per il maltempo e il forte vento che cominciava ad alzarsi, del «pacchetto» si sarebbe persa ogni traccia. Portati in questura, una perquisizione più attenta non ha comunque dato alcun risultato e i ragazzi se la sono dunque cavata con qualche rimprovero e una semplice multa. Tutti tranne uno, L.M., classe 1987, risultato residente in provincia di Foggia e a cui è stato immediatamente consegnato un foglio di via per tornare immediatamente nella sua Puglia.

gabriele.gabbini@ilgiorno.net