Gabriele Gabbini
Cronaca

Ex Sicc, via alla demolizione. L’hotel dei disperati cambia faccia

Lodi, dalle ceneri del cementificio nascerà una nuova oasi residenziale

AL LAVORO Gli operai dell’impresa edile all’opera per montare le recinzioni intorno all’ex Sicc e preparare la prima fase della demolizione. Da oggi il via alle operazioni di pulizia dell’edificio da tutti i rifiuti e da domani si parte con l’operazione «tabula rasa»

Lodi, 9 giugno 2015 - Era un ricettacolo di disperati e senzatetto. Profughi, clandestini, ma pure italiani hanno trovato rifugio tra quelle mura che trasudano unto e sporcizia. Presto invece l’ex Sicc diventerà un complesso residenziale di tutto punto, una volta che l’attuale struttura sarà completamente rasa al suolo. L’ultima «visita» solo questa mattina, poco dopo le 9, quando, non appena i vigili hanno abbandonato l’area, uno dei vecchi «ospiti» del cementificio è ripassato dalla sua stanza a raccogliere gli ultimi bagagli, cianfrusaglie e vecchi vestiti per lo più. Tra queste stesse mura poi si era rifugiato anche Moussad Hassane Attia Mohamed, il 37 enne egiziano che meno di un mese fa uccise Antonella D’Amico pugnalandola con uno stiletto. Ora l’uomo, dopo il tentativo di fuga, è rientrato a Lodi, trasferito dal cercere di Civitavecchia dove era detenuto dopo l’arresto a Fiumicino.

Sono iniziati ieri i lavori di demolizione all’ex Sicc, ancora in fase preventiva. In mattinata gli operai edili della ditta di costruzioni Fratelli De Iorio hanno cominciato col sistemare una recinzione a protezione dell’area, poi hanno montato baracche e bagni chimici e già in serata hanno iniziato a fare le prime pulizie. Oggi toccherà al grosso dei rifiuti: vestiti, materassi, resti di cibo e non solo. Domani invece, se il cronoprogramma verrà rispettato, si procederà con la demolizione vera e propria, che durerà almeno tre settimane.

Solo il 30 aprile sulle pagine de Il Giorno era stato pubblicato un reportage con un «tour» completo della struttura. Stanze piene di spazzatura ed escrementi, anche a pochi passi dai letti di fortuna, per lo più una pila di stracci a supporto di materassi sudici. Le stanze chiuse da una tenda marcia, a regalare un angolo di intimità pure in quella distesa di squallore. Una situazione che andava avanti da anni, con i terrazzi degli eleganti caseggiati di via Ferrabini a fare da spettatori, ogni notte, a nuovi ingressi. Prima nascosti nell’ombra e poi, via via che passava il tempo, anche in pieno giorno. A pochi passi dal centro eppure piuttosto isolato, con un ampio parcheggio sul davanti e campi alle spalle. Un luogo perfetto insomma per trovare rifugio, soprattutto in inverno, quando fa buio in fretta e bisogna trovare un pronto riparo dal freddo.Una delle "suite" dell'ex Sicc

Presto invece sorgeranno nuovi palazzi. Il piano prevede infatti 50 appartamenti suddivisi in quattro palazzine di quattro piani, su un’area di 10.785 metri quadrati di cui 5.445 vengono ceduti gratuitamente al Comune. Il costruttore realizzerà poi opere di urbanizzazione per un valore di 818mila euro, ma il progetto prevede anche aree verdi per 2.328 metri quadrati, il prolungamento della ciclabile fin dentro via Ferrabini e un nuovo collegamento pedonale protetto per via Cavallotti, oltre a un parcheggio pubblico da 62 posti. Una riqualificazione totale insomma, per un quartiere da troppo tempo costretto a convivere con il lato più oscuro dell’umana sopravvivenza.

gabriele.gabbini@ilgiorno.net