Ex rappresentante nei guai. Troppi debiti da ripagare. La legge del 2022 lo salva

L’odissea del cinquantatreenne era iniziata dopo aver contratto un mutuo. Adesso potrà tornare a respirare pagando 500 euro al mese per tre anni.

Ex rappresentante nei guai. Troppi debiti da ripagare. La legge del 2022 lo salva

Ex rappresentante nei guai. Troppi debiti da ripagare. La legge del 2022 lo salva

Nel 2006 aveva contratto un mutuo per l’acquisto di un immobile, indicata come unica proprietaria. Poi, però, la relazione si era conclusa e lui era rimasto da solo a dover pagare le rate. A seguito di altre sfortunate vicissitudini il debito da ripagare era diventato insostenibile per lui. Ora però un cinquantatreenne, dopo essersi rivolto allo studio legale dell’avvocato Matteo Marini, è stato ammesso dal Tribunale di Lodi alla procedura di liquidazione controllata. La situazione di insolvenza irreversibile dell’uomo non era riconducibile ad un comportamento irresponsabile o sprovveduto del debitore, ma alla precedente attività da lui svolta come agente di commercio negli anni passati. "Perso questo lavoro – chiarisce l’avvocato Marini –, l’uomo ha iniziato a cercare un lavoro da impiegato per garantirsi un’entrata fissa. Nel frattempo però aveva dovuto però affrontare le spese di chiusura della partita Iva e contratto prestiti per soddisfare le rate del mutuo di cui era cointestatario. Pur avendo poi trovato il lavoro, lo stipendio non gli consentiva di pagare mensilmente le rate del mutuo (inizialmente da 100mila euro) nè le rate dei vari finanziamenti accesi precedentemente per coprire i precedenti debiti e il sostentamento suo e della nuova compagna disoccupata. A peggiorare il tutto, la necessità improrogabile di affrontare la spesa relativa ad un grave intervento medico".

L’indebitamento, nel frattempo, era lievitato fino a 160mila euro. Stanco dalla situazione creatasi, comprendendo che una via d’uscita era difficile da trovare senza l’aiuto di professionisti e che non sarebbe riuscito a ricontrattare singolarmente con tutti i creditori la sua posizione, l’uomo si è rivolto all’avvocato Marini, il quale a fronte dello studio e dell’analisi della posizione e della documentazione fornita gli aveva consigliato di intraprendere una liquidazione controllata del sovraindebitato (secondo il nuovo codice della crisi entrato in vigore dal 15 luglio del 2022 - ex liquidazione del patrimonio). "Il debitore – conclude il legale – non dispone, nel suo attivo, di nessun bene immobile o mobile di valore da mettere a disposizione del soddisfacimento dei creditori; il piano predisposto per soddisfare i debitori ha previsto unicamente la messa a disposizione di una provvista mensile di 500 euro derivante dal suo stipendio del debitore da versare per 36 mesi, oltre ad una quota del Tfr maturato". All’esito favorevole della procedura di liquidazione controllata, il debitore potrà ottenere l’esdebitazione.