Ex convento da far rinascere, primo sopralluogo

Codogno, il complesso delle Clarisse tra le vie Verdi e Mazzini è l’unico edificio di proprietà pubblica su cui manca una progettualità

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di Mario Borra

Il sogno di riqualificare la porzione dell’ex convento delle Clarisse, che si affaccia sul chiostro tra via Mazzini e via Verdi, può finalmente diventare realtà? Ieri mattina il sindaco Francesco Passerini, insieme all’assessore alla Cultura Silvia Salamina e all’assessore ai Lavori pubblici Severino Giovannini, ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’ala ormai abbandonata da circa 33 anni quando l’allora amministrazione comunale decise di rinunciare al progetto di spostarvi la biblioteca, lasciando di fatto il cantiere a metà. L’anno scorso il Comune inserì l’ex Clarisse nella domanda di partecipazione al bando dei borghi storici di Regione Lombardia, ma il progetto non fu finanziato. "Siamo qui per renderci conto dello stato di conservazione dell’immobile e per capire più o meno quale investimento potrebbe essere effettuato per riqualificarlo" ha detto ieri Passerini. La porzione del vecchio convento del XVI secolo si estende per oltre 1100metri quadrati e si articola su due piani: all’ingresso vi è una maxi sala a volte ed uno spazio a lato molto ampio. Un edificio storico di alto pregio e dalle enormi potenzialità ma che fino a questo momento è rimasto inutilizzato: in pratica l’ultimo maxi stabile comunale sul quale non c’è ancora una progettualità. "I fondi del Pnrr potrebbero aiutarci, ma la cifra da investire sulle ex Clarisse è decisamente ampia. Vedremo. Potremmo verificare una partnership pubblico-privata o l’interessamento di qualche ente. Occorre lavorarci e speriamo di poter raggiungere qualche risultato nell’ambito del nostro mandato" ha spiegato il primo cittadino.

Ad oggi l’accesso al vecchio convento è interdetto da una staccionata metallica e all’interno è pieno di sporcizia, piccioni e ratti oltre ai resti del materiale di cantiere. Nel corso degli anni l’ex Clarisse si era “candidata“ come sede dell’Asm, delle Poste e di una struttura per minori. Ma non se ne è mai fatto nulla. Forse l’idea di una scuola di restauro, di un museo con un book shop e piccolo bar o di spazi per eventi pubblici e museali potrebbero rappresentare un’opportunità. La Giunta ha inoltre visitato l’ex Filandone di via Cavallotti con i sotterranei oltre agli spazi dell’ex Combattenti che, chiuso il bar, ora attende un rilancio come museo.