
Dopo le proteste e la bufera "Sopraggiunti impegni" Piantedosi non arriverà a Lodi
di Paola Arensi
Dopo la “bufera”, scatenata dalle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla strage dei migranti di Cutro, l’esponente di Governo non arriverà più a Lodi. Era atteso in città lunedì per la conclusione delle celebrazioni per il trentennale della Provincia ma ieri, proprio l’ente, ha fatto sapere "per sopraggiunti ed inderogabili impegni parlamentari, comunicati nella giornata odierna (ieri per chi legge, ndr), non potrà prendere parte all’iniziativa durante la quale, a Palazzo San Cristoforo, avrebbe dovuto confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni e delle amministrazioni territoriali, sulle prospettive di riforma dell’ordinamento delle autonomie locali, con particolare riferimento alla revisione dell’assetto e delle funzioni delle Province". La tavola rotonda pertanto non avrà luogo lunedì (annullata anche l’inuagurazione del posto di polizia in ospedale) e si terrà, per quanto comunicato sempre dalla Provincia, in altra data da stabilirsi, sulla base della disponibilità, già confermata da Piantedosi stesso. La prospettiva della presenza del ministro aveva già scatenato forti proteste.
Tra gli altri Emanuele Maffi, consigliere provinciale a Lodi negli anni 1995-1999, giovedì tramite una lettera aperta, aveva chiesto all’attuale presidente della Provincia di ritirare l’invito. "Immagino – dichiara ora Maffi – che i sopraggiunti impegni siano una formula diplomatica per evitare di dire che, di fronte a una mezza sollevazione di un pezzo consistente dell’opinione pubblica lodigiana, il ministro ha scelto di non venire. Quanto abbiano pesato eventuali interventi della Provincia in questo senso non si può dire. Forse hanno raccolto il mio invito, mi viene oggettivamente da pensarlo. Credo che sia opportuno che il ministro non venga, per le ragioni scritte da più parti, perché le parole pronunciate rendono poco idonea la presenza alle celebrazioni del trentennale. Spero che Piantedosi chieda ufficialmente scusa per rispetto delle vittime e dei cittadini". Enrico Bosani, del coordinamento “Il lodigiano contro le discriminazioni” conferma invece l’appuntamento con il gazebo solidale, alle 16.30 di lunedì, davanti alla Prefettura di Lodi. "Il presidio sarà comunque mantenuto perché al di là dell’arrivo del ministro, resta il tema: la vergogna di Cutro, la politica del Governo sui migranti. Inoltre ad oggi, l’unica istituzione andata sul luogo della tragedia è stata il Presidente della Repubblica. Noi intanto continueremo a chiedere le dimissioni di Piantedosi, che sa ubbidire agli ordini, essendo un tecnico, ma non ha un’iniziativa propria e quindi non lo riteniamo adeguato".