LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Festa dei popoli, "sia pace". Record di partecipazione: rappresentanti di 23 Paesi

Lodi, domani al parco Martiri della Libertà giornata di “conoscenza“ reciproca. Musica e cibo. "Ma soprattutto giochi, gli unici che parlano la stessa lingua".

I promotori dell’iniziativa ieri durante la presentazione

I promotori dell’iniziativa ieri durante la presentazione

"La nuova pace parta da Lodi" è ciò che sia augurano gli organizzatori della Festa dei Popoli che si terrà domani dalle 10 alle 19 nel parco Martiri della Libertà. Una giornata all’insegna della partecipazione, della conoscenza delle diversità, scopribili attraverso la cultura culinaria, i giochi, la musica, i laboratori e gli spettacoli, voluti e strutturati dalle numerose comunità straniere presenti nel Lodigiano, rappresentati di 22 nazioni di tre continenti. Saranno infatti 73 le realtà coinvolte nell’organizzazione dell’iniziativa, tra associazioni, enti e gruppi, tutti appartenenti alla Rete Umanità Lodigiane, che da anni è impegnata sui fronti dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’ambiente, della mobilità lenta.

Ogni “umanità“ parteciperà mettendo in campo le proprie competenze, passioni e risorse per far scoprire ai cittadini nuovi punti di vista e nuovi saperi. "I giochi sono l’unico modo che abbiamo per stare insieme, non hanno etnia, non hanno terra né tempo. Sono universali e parlano tutti la stessa lingua – ha sottolineato Lavinia Schiavi del coordinamento laboratori –. I giochi legano le persone in ogni parte nel mondo perché non hanno regole, se non quelle condivise appena prima di iniziare a giocare, e tutti ci giocano allo stesso modo, ma mettendo in campo le risorse che dispongono".

L’evento è inserito nella terza edizione della Rassegna Lodi di Pace, improntata quest’anno sul rapporto tra pace ed ambiente. "Sarà una meravigliosa giornata – ha aggiunto Mariarosa Devecchi, assessora alla Partecipazione di Lodi – per stare insieme in maniera allegra e pacifica per gustare anche con l’anima un clima di pace e di comunità". Un’occasione per “assaggiare” le diversità tra i popoli e riscoprire le affinità tra loro, mettendo al centro l’incontro, lo scambio e l’accoglienza. "Dietro questo evento c’è un elemento distintivo: il cuore – sottolinea Danny Smaila Wahab, regista artistico della festa –. Quando la cultura e la diversità si uniscono nel nome della pace, si vince tutti. Questo tema è attualissimo".