
Da sinistra Corrado Sancilio (dirigente del Polo UniLodi) Ciro Vajro Francesco Chiodaroli e Lorenzo Appiani (educatore della Danelli)
Un progetto formativo che valorizza il talento neurodivergente e punta a fornire competenze digitali altamente richieste nel mondo del lavoro a giovani nello spettro autistico. L’iniziativa “DiverTech“ nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Specialisterne, la Fondazione Danelli e il Polo Universitario Lodigiano. Il corso, iniziato ieri, si basa su un modello formativo che integra creatività e tecnologia, ma anche apprendimento e divertimento, per permettere agli studenti di apprendere competenze direttamente applicabili all’ambito lavorativo e di sviluppare le capacità per inserirsi con successo in diversi contesti professionali. "DiverTech si propone quindi come modello di inclusione basato sulla reciprocità, in cui la formazione è un’opportunità di crescita tanto per le persone neurodivergenti, quanto per il mondo del lavoro. I ragazzi devono apportare tanto quanto apprendono", ha dichiarato Ciro Vajro, coordinatore e responsabile della sede lodigiana di Specialisterne Italia. Gli studenti seguiranno il corso di “Software Tester“ settimanalmente nel Polo Universitario di Lodi e saranno inizialmente una decina, tutti rientranti nello spettro autistico e nel biennio conclusivo di scuola superiore. Permetterà loro di avvicinarsi al mondo della programmazione e potranno così approfondire le loro competenze tecniche.
Il direttore generale della Fondazione Danelli, Francesco Chiodaroli, prevede che tra sei mesi il progetto possa diventare aperto a qualunque studente che voglia sviluppare le proprie conoscenze. Un modello sperimentale, simile a quello appena avviato, aveva permesso a sei ragazzi autistici di affrontare uno stage nell’azienda Zucchetti. Di questi, alla conclusione del tirocinio, tre furono immediatamente assunti.