PAOLA ARENSI
Cronaca

Coronavirus, il grande cuore dei soccorritori:"Si fatica, ci ripaga l'affetto della gente"

Donatella Premoli della Croce casalese ringrazia gli instancabili operatori: giornate di super lavoro e gesti di solidarietà: "In sede anche 25 ore di fila, la domenica dedicata alla famiglia"

Giochi con i figli nelle ore libere

Fombio (Lodi), 29 febbraio 2020 - Mamma di due figli di 10 e 18 anni, ma anche impiegata alla Croce casalese, Donatella Premoli racconta il super lavoro dei colleghi e il gesto di solidarietà di un commesso e di alcuni cittadini. “Io da lunedì sono sempre andata a lavorare perché noi siamo un servizio essenziale. E sono contenta di essere utile. Però voglio soprattutto ringraziare tutti coloro che ci stanno aiutando con grande cuore, a partire dai volontari”. “Lavoro in Croce casalese da gennaio 2002, prima uscivo in ambulanza e da febbraio 2008 mi occupo della parte burocratica –racconta-. L’emergenza venerdì l’abbiamo vissuta con un risveglio angosciante. Ad aspettare notizie, chiamate, conferme. I nostri, per fortuna protetti, intanto erano a Casale da una signora poi deceduta e risultata positiva”.

La sede ha avuto bisogno, a titolo preventivo, di un intervento di sanificazione. “Io e Vilma Sfolcini di Casale siamo andate al Brico dell’Ipersimply di Codogno dove c’era tutto. Ma dovevamo pagare 196 euro e i soldi erano in sede. Avevamo fretta di avere i prodotti per far ripartire il servizio. Ma non si sono fidati a lasciarceli senza pagamento. A quel punto il commesso 40enne Alessandro ha saldato per noi. Abbiamo disinfettato tutto e onorato il debito” racconta. “La generosità prosegue anche a una settimana dall’isolamento perché le nostre scorte scarseggiano. Siamo molto grati a chi ci ha messo a disposizione maschere, disinfettante, tute, occhiali e l’occorrente. Perché purtroppo a ogni intervento si deve indossare i dispositivi di protezione. Poi ci hanno coccolati con frittelle. La miglior ricompensa è l’affetto della gente” aggiunge. Ora è in corso una campagna di raccolta fondi attivata dal consiglio direttivo. Donatella conclude con una riflessione sulla vita privata di chi, come lei, per via del Coronavirus è stato stravolto nella quotidianità “All’inizio sono rimasta in sede 25 ore fino a sabato mattina. La domenica invece giochi in scatola per goderci la pace della famiglia”.