Coronavirus partito da qui, il sindaco di Cornegliano: "Fate chiarezza"

Il primo cittadino alla Regione: perché non ho ricevuto informazioni dirette? La gente ha paura

Il sindaco di Cornegliano Claudio Moneta

Il sindaco di Cornegliano Claudio Moneta

Cornegliano (Lodi), 7 maggio 2020 - I primi malati di coronavirus in Lombardia risalgono al 15 gennaio nei comuni di Cornegliano Laudense e ad Arese, in provincia di Milano. Il virus poi avrebbe colpito solo intorno al 25 gennaio anche a Casalpusterlengo, Corno Giovine, Curno, alle porte di Bergamo, e Montirone, nella cintura esterna di Brescia. E’ quanto emerge dallo studio effettuato da 14 centri di ricerca, tra cui anche l’Asst di Lodi, con il coordinamento della Direzione generale della Sanità della Regione Lombardia. Una scoperta, poi ripresa anche dalla rivista internazionale Nature, che ha lasciato senza parole il sindaco di Cornegliano Claudio Moneta che ha saputo solo dai giornali, e non direttamente da fondi ufficiali in Regione, che la sua piccola comunità alle porte di Lodi potrebbe essere stata il vero epicentro dell’epidemia già un mese prima del paziente 1 di Codogno.

«Tra i cittadini c’è preoccupazione – dichiara il sindaco Moneta –. Di questo studio della Regione non sapevamo niente. Nessuno ci ha informato delle indagini fatte e di quello che è accaduto. Non è normale, secondo me, venire a conoscenza di queste importanti novità tramite i giornali. Ne avevo diritto in quanto autorità sanitaria locale". A Cornegliano i decessi e i contagi si concentrano a marzo e ad aprile: dall’inizio dell’emergenza sono 13 le persone positive, con un solo decesso a metà marzo. L’unico ad aver perso la vita per il Covid-19 è stato il comandante della polizia locale Angelo Disingrini, 61 anni, che prestava servizio a Cornegliano, Pieve Fissiraga, Massalengo e Borgo San Giovanni.

"Abbiamo vissuto sulla nostra pelle l’emergenza coronavirus – prosegue Moneta -. Nonostante i pochi casi siamo stati colpiti dalla morte del nostro comandate. Sono stati giorni complicati". Il primo cittadino lodigiano ha scritto una lettera all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera per chiedere chiarimenti, conferme dei risultati, e coinvolgimento "costante in qualsiasi indagine sanitaria svolta da Regione, Ats della città metropolitana o soggetti coinvolti dagli stessi, che riguardi il Comune di Cornegliano Laudense" nonché prospettive per il suo paese. «Ho deciso di chiedere spiegazioni per le mancate informazioni della Regione - ribadisce –. Se dovessero essere confermate simili notizie, ritengo sia indispensabile procedere a inserire il nostro Comune nell’elenco dei territori che vedranno la cittadinanza sottoposta ad indagine epidemiologica approfondita con test sierologici e tamponi, almeno per la fasce a rischio".