Cornegliano, un mare di gas stipato sotto terra : via al collaudo

Nel Lodigiano il centro di stoccaggio più vasto d’Italia

IL SINDACO Matteo Lacchini amministra Cornegliano Laudense

IL SINDACO Matteo Lacchini amministra Cornegliano Laudense

Lodi, 19 luglio 2018 - E' lungo un chilometro più dell’altezza dell’Everest il metanodotto che collegherà la centrale di stoccaggio di Cornegliano Laudense alla rete del gas di Cervignano d’Adda: 9.800 metri di tubazioni metalliche che serviranno per lo scambio di metano in tutto il Nord Italia. Quello che sta sorgendo nella tranquilla provincia lodigiana, a pochi chilometri da Lodi, è stato già ribattezzato l’impianto dei record. Il deposito, ex giacimento Eni vuoto dal 1997, di proprietà della società Ital gas storage, con una capacità di 2,2 miliardi di metri cubi di gas metano (di cui 1,3 miliardi destinati allo stoccaggio e poco meno di un miliardo di gas “cuscinetto” necessario al funzionamento dell’impianto) è tra i più grandi d’Italia.

Il cantiere, avviato a dicembre 2015 tra le dure polemiche del comitato Ambiente e salute nel Lodigiano, un gruppo di cittadini che dal 2012 si oppone alla realizzazione della struttura, si concluderà entro l’estate per lasciare spazio ai test preesercizio dell’impianto, da svolgere tra settembre e ottobre. L’apertura è fissata entro la fine dell’anno. L’impianto di Cornegliano Laudense, che sorge vicino alle abitazioni di una località di quasi tremila abitanti, potrà scambiare fino a 27 milioni di metri cubi di gas al giorno direttamente sulla rete nazionale.

Sull'affare hanno puntato anche i colossi della finanza mondiale. La Ital Gas Storage, infatti, è controllata da una società statunitense che fa capo a Morgan Stanley Infrastructure Inc. e da Whysol Investments. Per la realizzazione hanno firmato un contratto di finanziamento da un miliardo e 56 milioni di euro. La centrale è composta da due cluster, A e B, che scambieranno il gas attraverso un muro alto cinque metri che dovrebbe proteggere la provinciale 235 in caso di incidente. Dai lavori è stato interessato anche l’argine del canale Muzza, dove è stato costruito un edificio di quattro piani che sarà destinato ai collegamenti elettrici e il muro perimetrale definitivo che servirà per dividere l’impianto dalla strada.

Sull'opera sono puntati gli occhi della politica locale. Il sindaco di Cornegliano Laudense, Matteo Lacchini, ha già intascato dalla società metà degli 1,6 milioni di euro promessi a compensazione dell’impianto. Un affare che ha interessato i colossi stranieri, e su cui l’amministrazione comunale è pronta a tenere i riflettori puntati. «L’attenzione su un impianto del genere resta alta - spiega Lacchini -. L’ultimo problema rilevato è stato in seguito ai test fatti due anni fa, poi però la situazione è stata gestita nel migliore dei modi. Grazie ai fondi delle compensazioni di Ital Gas Storage costruiremo in paese una nuova casa famiglia per gli anziani e altre piste ciclabili».

Per la realizzazione del maxi impianto di stoccaggio del gas metano è servito un lungo iter autorizzati iniziato nel 2003 e terminato il 15 marzo 2011, quando Ital gas storage ha ottenuto dal Ministero una concessione di 40 anni per la trasformazione e la messa in esercizio dell’impianto. L’ultimo, fondamentale, via libera è arrivato a fine 2017 dal Governo Gentiloni. Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana un presidente del Consiglio ha firmato una delibera nonostante il divieto della Regione, concedendo l’ok all’allacciamento dell’impianto alla Rete nazionale del gas metano. Il Pirellone, infatti, nel 2015 si era opposto all’attivazione della centrale, quando l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi, aveva chiesto al Ministero un parere sulla pericolosità di una centrale del genere sul Lodigiano.

Tra i contrari anche numerosi cittadini che hanno più volte evidenziato problemi di sicurezza. I punti di estrazione e la rete sotterranea da Cornegliano Laudense andranno a dislocarsi per 60mila metri quadrati fino a raggiungere il capoluogo Lodi e altri piccoli centri come Borgo San Giovanni, Massalengo, Lodi Vecchio, Pieve Fissiraga e San Martino in Strada.