CARLO D’ELIA
Cronaca

Traffico di migranti, condannata la banda che gestiva i viaggi verso l'Europa

Pene fino a 8 anni per i passeur della banda con base a Codogno

L'inchiesta è nata dal fermo effettuato dalla Gdf di un furgone carico di documenti falsi

Lodi, 23 luglio 2019 - Oltre 40 anni di reclusione per i trafficanti di migranti. Pene pesanti (nonostante la scelta del rito abbreviato, formula che concede lo sconto di un terzo della pena) per sette componenti della banda, con quartier generale a Codogno, accusata di associazione a delinquere finalizzata al traffico di essere umani per aver gestito la tratta dei profughi dall’Italia verso la Francia.

Dalle indagini della Guardia di Finanza di Lodi, coordinate dal pm Adriano Scudieri dell’Antimafia di Milano, è emerso che la banda si occupava di organizzare il trasporto verso Paesi del Nord Europa di straniere irregolari arrivati in Italia dal Nord Africa (soprattutto Egitto) e dall’Asia occidentale (Afghanistan, Pakistan e Kurdistan) dietro pagamento di somme tra i 300 e i 400 euro per il passaggio in Francia attraverso il traforo del Monte Bianco, o di cifre maggiori in caso di destinazioni più lontane come Spagna e Slovenia.

Le pene più alte sono stati inflitte ai due organizzatori, entrambi residenti a Codogno, dei viaggi verso la Francia: condannato a 8 anni e 6 mesi il 43enne egiziano Yasser El Sharkawi e 6 anni e 8 mesi per il 50enne pakistano Manzoor Hussain, considerato l’organizzatore del sodalizio. Per cinque passeur che si occupavano del trasporto, condanne dai 3 ai 5 anni. Hanno scelto, invece, il rito ordinario gli altri tre indagati.

Le indagini avevano permesso di scoprire il traffico quasi quotidiano di decine di migranti irregolari che partivano da Codogno. L’organizzazione aveva scelto la tranquilla città lodigiana come quartier generale e punto di partenza per almeno 49 viaggi illegali diretti in Francia. L’obiettivo della banda, infatti, era non dare nell’occhio. Per questo aveva scelto la località lodigiana, a mezz’ora di treno da Milano e su una linea ferroviaria facilmente raggiungibile da tutti.

L’inchiesta era stata innescata dal fermo, nell’agosto 2017 sulla tangenziale di Lodi, di un egiziano trovato in possesso di carte d’identità, passaporti, buste paga e titoli di viaggio. Dopo avere pagato 4-5mila euro per giungere in Italia via Turchia e Grecia, i migranti versavano ulteriori 3-400 euro venivano trasportati su grossi van, in genere a sette posti. In base alla nazionalità, la banda criminale, che prevedeva “sconti” per chi viaggiava con le famiglie e i figli minori, chiedeva un tariffario diverso.