Codogno in festa per il patrono Tornata la benedizione delle gole

Il parroco: "Mi auguro che dopo la pandemia le riforme della sanità annunciate siano concretizzate". Massima benemerenza civica alla memoria del “papà“ delle patatine San Carlo

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di Mario Borra

Lavoro mal pagato, disagio giovanile, guerra ed invocazione della pace, importanza dei valori dello sport nel contesto di Codogno Comune Europeo dello Sport per l’anno in corso. E pure un appello alle istituzioni perchè tutelino maggiormente l’oratorio "di fronte alle periodiche provocazioni provenienti dal disagio giovanile, anche pre adolescenziale". Sono alcuni dei passaggi che il parroco don Iginio Passerini ha toccato nel suo intervento di saluto prima della celebrazione della messa pontificale in onore del santo patrono San Biagio, celebrato nella giornata di ieri. Poco prima era stato il sindaco Francesco Passerini a rivolgere un ringraziamento davanti all’altare dove ha officiato la funzione religiosa monsignor Rino Fisichella. "È un importante momento di gioia e condivisione - ha ribadito il sindaco -. Quello appena trascorso è stato un anno difficile tra la guerra iniziata in Ucraina e la crisi. Speriamo di lasciarci tutto alle spalle anche perchè sarà per noi un anno speciale: attraverso la lingua universale dello sport, vogliamo portare i sentimenti di unione e condivisione della comunità. Gireremo pagina rispetto agli anni della prova".

La chiesa era strapiena di fedeli e di autorità: presenti i massimi vertici istituzionali, dal Prefetto, al Questore, al comandante provinciale dei carabinieri, a diversi sindaci tra cui quello di Lodi Andrea Furegato e il presidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio. "Oggi volentieri riprendiamo la benedizione della gola" con le candele intrecciate, dopo le restrizioni dovute al Covid, ha ribadito il parroco, per ricordare il miracolo di San Biagio che salvò la vita di un ragazzo che stava soffocando per una spina di pesce. "La benedizione non è un gesto magico, ma che responsabilizza – ha aggiunto -. Sarebbero tante le situazioni che dovrebbero invocare la benedizione: il lavoro con gli stipendi insufficienti rispetto all’inflazione crescente e ai costi dei consumi energetici. La realtà della guerra e l’invocazione della pace, le nascite sempre in calo, il disagio minorile su cui ha inciso la pandemia". Poi un passaggio cruciale sui giovani: "Confidiamo che dalle istituzioni sia assicurata la necessaria tutela degli oratori (di cui è riconosciuta per legge la funzione sociale) di fronte a provocazioni periodicamente provenienti dal disagio giovanile, anche pre adolescenziale". "Codogno città europea dello sport – ha aggiunto – sarà significativo, se farà passare messaggi dello sport come palestra di umanità prima che successo. Uomini prima di campioni, capaci anche di saper perdere". Un pensiero anche alla salute: "L’esperienza della pandemia ha fatto sentire l’urgenza della riqualificazione del settore sanitario nei suoi assetti ed operatori e mi auguro che le auspicate riforme siano concretizzate". Poco prima in municipio erano state consegnate le medaglie d’oro per i dipendenti andati in pensione nel 2022: Stefano Fuligna, Graziella Zazzi e Fabio Merli. Uno dei tre (non ha voluto far sapere il proprio nominativo) però ha rinunciato al riconoscimento chiedendo al Comune di devolvere il corrispettivo valore della medaglia al Samaritano. Nel pomeriggio invece, nella sala della Fondazione Lamberti, è stato consegnato il riconoscimento di Codogno Benemerito alla memoria al “papà” delle patatine San Carlo, Francesco Vitaloni, nato in città il 19 settembre del 1908 e morto a Milano il 30 giugno del 1955. Nessuno della famiglia però è intervenuto a ritirare il premio, ma solo il direttore delle relazioni istituzionali del colosso alimentare, Valentina Maglio.