Codice rosso e violenza di genere nel Lodigiano. Tre denunce per maltrattamenti alle donne

Una quarantacinquenne costretta a farsi curare più volte al pronto soccorso. La relazione di una 35enne era diventata un inferno. Una 50enne era stata presa a schiaffi e pugni

La violenza di genere conosce un momento di grave emergenza

La violenza di genere conosce un momento di grave emergenza

Lodi – È allarme violenza sulle donne dopo che la Squadra Mobile della Questura di Lodi, nei giorni scorsi, ha denunciato a piede libero tre uomini accusati di aver messo nel mirino altrettante compagne con le quali la relazione sentimentale era finita in modo burrascoso. Il primo episodio riguarda una donna di circa 45 anni, residente a Lodi, che non ce l’ha più fatta a resistere ed ha denunciato le violenze fisiche e verbali subite dal proprio compagno, un pregiudicato di 69 anni. La vittima, proprio per le angherie subìte, era stata costretta a recarsi più volte al pronto soccorso dell’ospedale per farsi medicare le ferite riportate.

I vari episodi precedenti non era mai stati denunciati a causa soprattutto del timore di ripercussioni da parte dell’uomo tenuto conto anche delle condizioni economiche non floride della 45enne, dipendente a livello finanziario dal proprio compagno. Le indagini della Questura hanno pure portato alla luce tre precedenti accessi al pronto soccorso della donna per ricevere cure mediche la quale aveva ricevuto percosse nell’arco di due mesi.

Il secondo caso riguarda invece una giovane di 35 anni, anch’ella domiciliata a Lodi, la quale si è rivolta alla Polizia denunciando di aver subito maltrattamenti durante il periodo di relazione con il suo ex compagno, un 34enne. La vita insieme, inizialmente tranquilla, dopo pochi mesi si era trasformata in un vero e proprio incubo visto che il compagno, sempre più geloso e mosso dalla rabbia, ha iniziato ad imporre restrizioni sempre più pesanti alla donna: non poteva più uscire con le amiche, poteva parlare solo con poche persone ed erano talmente stringenti che le era impedito di svolgere anche l’attività lavorativa.

L’uomo era diventato così ossessivo che la vittima è stata costretta a comunicargli le password dei suoi account social, con le quali si era addirittura sostituito alla donna all’interno di alcune conversazioni che avvenivano in chat. La punizione per ogni suo tentativo di ribellarsi era sempre la stessa: schiaffi e minacce. La donna si era anche rivolta ad un centro anti violenza e aveva chiesto ai carabinieri un ammonimento per il suo compagno, ma quest’ultimo, dopo averla picchiata in modo violento, l’ha costretta a ritirare la richiesta del provvedimento. Quando la 35enne è finita all’ospedale per le percosse subìte, la relazione è finita.

Il terzo episodio riguarda invece una donna di 50 anni che si è rivolta alle forze dell’ordine per un uomo di 55 anni che, mentre tornavano a casa in macchina, ha cominciato ad avanzare pretese sessuali particolari. Al rifiuto della donna, l’uomo ha cominciato ad urlare ed agitarsi, complice anche l’abuso di alcoolici. Al primo tentativo di reazione, la 50enne è stata presa a schiaffi e pugni. In un attimo di rabbia l’uomo è sceso dall’autovettura e, in quel momento, la donna ha chiuso immediatamente gli sportelli, lasciandolo fuori. La vittima impaurita ha chiamato un’amica per chiedere aiuto e nel frattempo l’uomo si è allontanato.