PAOLA ARENSI
Cronaca

La ciclopedonale tra Maleo e Corno Giovine si farà

I due Comuni hanno convinto i tecnici della provincia. Il tracciato sarà pronto in primavera

Francesco Bergamaschi è Il presidente del Consiglio municipale malerino: “Il progetto suggella uno storico legame”

Francesco Bergamaschi è Il presidente del Consiglio municipale malerino: “Il progetto suggella uno storico legame”

Maleo (Lodi), 28 ottobre 2024 – La ciclopedonale tra Maleo e Corno Giovine sarà pronta in primavera e avrà il valore di un baluardo per promuovere gli spostamenti ecosostenibili e il turismo lento. Si è appena svolto l’incontro in municipio a Corno Giovine per discutere le ultime novità relative al progetto. Un tavolo di confronto e di coordinamento tra le Amministrazioni comunali coinvolte, i tecnici della Provincia, la direzione lavori e l’impresa appaltatrice che sorveglieranno e realizzeranno il progetto.

I tempi

I lavori, che interessano un percorso di quattro chilometri, dovrebbero iniziare a gennaio per terminare entro la primavera dell’anno prossimo. “Gli Amministratori comunali tempo fa hanno convinto la Provincia di Lodi a realizzare un collegamento ciclopedonale importante che ancora mancava – spiega Francesco Bergamaschi, presidente del Consiglio comunale malerino – Ed ecco il progetto fortemente voluto dalle due Amministrazioni comunali di Maleo e Corno Giovine, a suggello dello storico legame che vige tra le due comunità”.

Infatti la ciclopedonale consentirà di rinsaldare, anche ciclabilmente, i rapporti tra comunità vicine che già s’incontrano spesso per affetti, amicizia, lavoro o servizi: Corno Giovine ma anche San Fiorano e Santo Stefano Lodigiano. Infine da Maleo si potrà raggiungere agevolmente anche Piacenza, snodo dell’Italia Nord Occidentale e città universitaria, oltre che attrazione turistica. Maleo diventerà così snodo ciclabile nella direzione di tutti e quattro i punti cardinali. La pista collegherà inoltre i due porti fluviali di Pizzighettone e dei Morti della Porchera. Il nuovo tracciato unisce la dorsale ciclabile con la Ciclovia del Po.

“Nel punto dove i meandri fluviali s’avvicinano per poi riallontanarsi – chiarisce ancora Bergamaschi – Attracchi, più che porti, sperando in una riattivazione della navigabilità fluviale anche sul Po”. Da tempo nel Basso Lodigiano si cerca infatti di portare avanti e potenziare, valorizzando l’esistente, il turismo lento e il turismo fluviale a chilometri zero.