REDAZIONE LODI

Conti positivi per la Centropadana: "Non diventeremo spa"

La banca sta per spostare da Guardamiglio a Lodi il suo quartier generale di LAURA DE BENEDETTI

Uno scorcio della sede lodigiana

Lodi, 23 marzo 2016 - "Il nostro patrimonio è di circa 250 milioni, più dei 200 minimi, indicati dal Governo, per ‘esercitare la way out’ (la via d’uscita, ndr). Vogliamo rimanere nel gruppo nazionale delle Banche di credito cooperativo, restare quello che siamo, senza entrare a far parte di alcuna spa". Lo ha dichiarato ieri Serafino Bassanetti, presidente della Bcc CentroPadana, a margine della presentazione del bilancio 2015 dell’istituto di credito con sede a Lodi, commentando la notizia della fiducia votata dalla Camera al decreto del Governo che riforma le Bcc, le quali dovranno conferire in una società per azioni; ma potranno dire ‘no’ gli istituti con almeno 200 milioni di patrimonio (da soli o anche tramite fusioni).

Ieri, comunque, nella nuova sede di corso Roma 100, i toni, nonostante il buon andamento registrato dalla CentroPadana nel 2015, erano smorzati a causa della "risoluzione del rapporto col direttore generale, Marco Moreschi, che è rimasto con noi 6 anni, un professionista di alto livello a cui va la nostra stima e comprensione" ha detto Bassanetti. Il confronto con l’azienda da parte di Moreschi, avviato alla vigilia della presentazione del bilancio, è ancora aperto: non si è parlato né di licenziamento né di dimissioni ma solo di "incompatibilità ambientale, versioni diverse di concepire un’azienda" ha dichiarato Bassanetti. In ogni caso, mentre Costante Bonzio, vicedirettore vicario, elencava i numeri, il presidente della Bcc sottolineava come la CentroPadana, avesse ottenuto "uno dei migliori risultati tra le banche di credito cooperativo lombarde, con un utile netto di 7,5 milioni (lordo 9,1, ndr) che produrrà (tra dividendo e ristorno, 1,320 milioni, ndr) ai soci il 3%". La nuova sede – ha concluso – è un salto culturale: ci poniamo in maniera centrale rispetto al Lodigiano".

"L’esercizio 2015 è caratterizato da risultati importanti con trend positivi – ha sottolineato Bonzio –. Sulla raccolta diretta decresciamo (-0,66%), ma meno di altre banche, a dimostrazione della nostra solidità; su quella indiretta cresciamo del +6.40%; il risparmio gestito è cresciuto del 46,11%. I mutui rappresentano il 60% degli impieghi e nel 61% dei casi coinvolgono famiglie: 30,2 i milioni erogati nel 2015 per acquisto o ristrutturazione casa. L’indice di copertura delle sofferenze (377 mila i crediti deteriorati) è passato dal 49 al 59%, contro una media delle Bcc del 51%". Per l’istituto di credito con base storica a Guardamiglio, nel 2015 poi c’è stato un incremento delle spese amministrative (+2%) "dovute a oltre 1,5 milioni di euro versati al Fondo Nazionale di Risoluzione delle crisi bancarie per le 4 banche fallite (Etruria, ecc.) e all’aumento delle tasse". "Ma – ha precisato Bonzio – sono state compensate dalla significativa riduzione, per 2,17 milioni di euro (-12%) delle spese di bollette e servizi informatici, ottenuta grazie ad un’attività di ricontrattualizzazione, con un attenzione viscerale al contenimento dei costi".

di LAURA DE BENEDETTI