"Apprendiamo che finalmente il gestore della rete di teleriscaldamento di Lodi (prima Linea “Green” ora A2A) ha presentato il progetto di inserimento paesaggistico della sua obsoleta caldaia a gas da 20 megawatt posta dietro il Tribunale. Alla buon’ora: la promessa era dell’aprile 2022, primo incontro dei cittadini in Comune con l’allora sindaca Casanova: A2A ha speso 200mila euro per piantare rampicanti e cambiare il colore delle ciminiere: da azzurro brillante al color nebbia, più adatto ai colori sfumati e inquinati dell’aria padana". Gli esponenti del circolo Legambiente LodiVerde tornano a mettere al centro dell’attenzione l’impianto a due passi dal centro. "L’inutile caldaia a gas, che si giurava indispensabile per la stabilità della rete di teleriscaldamento, è rimasta spenta per 20 mesi – aggiungono –. È una caldaia come quelle di una volta, a basso rendimento, che sarebbe vietata se installata in un complesso condominiale. Oggi infatti è obbligatorio l’uso di caldaie a condensazione, che hanno un rendimento maggiore. Prima si chiude meglio è". Legambiente ha richiesto un nuovo incontro con la direzione di A2A dopo che quello di settembre non è mai stato fissato.
CronacaCentrale a gas. Legambiente torna all’attacco