
Le fiamme che hanno distrutto i resti della Cattedrale vegetale
Lodi - In cenere i resti della Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri a Lodi. Non c’è pace per l’opera postuma dell’artista lodigiano, famoso in tutto il mondo per la sua Art in Nature, scomparso nel 2009. Il tempio naturale di Lodi ha resistito poco più di due anni, ma è rimasta nel cuore di tanti lodigiani e non. Una storia sfortunata quella della Cattedrale vegetale sull’Adda, inaugurata il 23 aprile 2017 dal critico d’arte Philippe Daverio, e collata a più riprese già dal 2018. Due le trombe d’aria che hanno devastato l’opera. Fino al 23 dicembre 2019 quando la Giunta di Sara Casanova, dopo la scoperta di diversi problemi strutturali, ha deciso di abbatterla definitivamente. Ieri poi il colpo di grazia: la catasta di legno che raccoglieva le colonne che componevano le cinque navate dell’ex Cattedrale è andata a fuoco. Un atto doloso: la rete tagliata e vicino alla catasta bruciata sono state trovate alcune bottiglie, molto probabilmente riempite con alcol o benzina. Questi gli elementi raccolti dagli inquirenti che indagano sul maxi incendio scoppiato ieri all’alba in via Ferrabini e su cui la Procura di Lodi ha aperto un fascicolo per incendio doloso. I vigili del fuoco di Lodi, chiamati dai residenti allarmati, sono giunti con autopompa e autobotte poco dopo le 5 di ieri mattina per domare il rogo divampato dove un tempo sorgeva la Cattedrale vegetale. Le fiamme alte in cielo e visibili a distanza almeno per un paio d’ore. Duro il lavoro dei pompieri lodigiani fino allo spegnimento avvenuto dopo le 7.
Della catasta di legna, che era circondata da una recinzione, non è rimasto quasi niente, solo qualche resto di tronco annerito dal fuoco. A poca distanza è rimasta, intatta, la seconda catasta con gli ultimi resti del progetto costato circa 300mila euro, circa 115mila dei quali finanziati dalla Regione Lombardia e il resto da sponsor privati. "Condanno il gesto ma quei legni accatastati non erano già da tempo l’opera di mio nonno - spiega la nipote di Giuliano Mauri, Francesca Regorda -. La Cattedrale vegetale di Lodi non esiste più da ormai due anni, quando erano arrivate le ruspe per abbattere l’opera. Voglio ribadirlo con tranquillità: per me non è bruciata la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri".
Intanto , l’associazione Giuliano Mauri è a lavoro per realizzare a Lodi la nuova Cattedrale vegetale. Gli spazi non saranno più quelli pensati a giugno scorso e che puntavano sull’area ex Sicc di via Ferrabini (quasi la stessa dove è stata costruita nel 2017). Ora l’obiettivo si chiama Foresta di Pianura, un’oasi che si estende a est di Lodi, a metà strada tra l’Adda e la frazione Olmo. Un’area che necessita di essere rilanciata dopo quasi 20 anni di abbandono. "Stiamo lavorando da quasi tre mesi a questo nuovo progetto - dice Regorda che ieri ha partecipato al primo confronto ufficiale con la Provincia -. La Provincia è al centro del nuovo progetto che punta a creare un percorso per i turisti nella Foresta di Pianura. Per noi è una nuova sfida. Aspettiamo l’ok per procedere".