
Una delle stanze del dormitorio di Casa San Giuseppe
Primo bilancio, a un anno dall’apertura, per la Casa San Giuseppe, “cittadella della carità“ aperta in via Cesare Battisti dove sono stati ricavati un dormitorio (cinque stanze con 30 letti totali), il centro d’ascolto “Il primo passo”, il centro diurno “Incroci“ con cucina per le colazioni, lavanderia e deposito bagagli.
Il progetto aveva preso il via nel 2019 quando la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice aveva messo a disposizione della diocesi il Convegno San Giuseppe, voluto dal venerabile don Luigi Savaré, in passato luogo di ritrovo per gli anziani (qui giocavano a bocce o a carte). Il 12 dicembre 2022 alla presenza dell’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski c’è stata l’inaugurazione ufficiale.
I primi ospiti erano entrati nella struttura il 14 febbraio 2022. Nei primi dodici mesi le persone che hanno beneficiato di almeno uno dei servizi legati alla grave emarginazione sono state 526. La maggior parte proveniente dall’Africa (il 18% dal Nord Africa e il 52% Africa occidentale) e con un’età media compresa fra i 25 e i 34 anni (la quasi totalità sono uomini).
Nell’anno il servizio dormitorio è stato potenziato aprendolo anche di giorno a coloro che lavorano di notte. A Casa San Giuseppe operano, oltre all’équipe Caritas, un coordinatore, un’assistente sociale, una psicologa e di educatori, specificatamente dedicate alla grave emarginazione individuati dall’Ufficio di Piano.
L’equipe educativa continua inoltre a gestire progetti per le 11 persone che frequentano il dormitorio del Comune, in via Defendente. Stretta anche la collaborazione con la mensa diocesana di cui nel 2022 hanno usufruito 286 persone (49 italiani). I pasti erogati sono stai in totale 16.599 (una media di presenza a pasto di 23 persone).