
Il benzinaio Stefano Cortesi
Codogno (Lodi), 21 marzo 2020 - I benzinai non mollano la presa e cercano di andare avanti nonostante il delicato periodo e la crisi dei prezzi. La situazione però è complessa e si teme per il futuro. Stefano Cortesi, titolare delle pompe di benzina Ego- Eni a Codogno, in viale Trieste e sulla tangenziale di Piacenza, davanti al centro commerciale Galassia, dove ha anche un autolavaggio, cerca di riassumere la “schizofrenia” del consumo di carburante delle ultime settimane. “Come se non fossero bastati i disagi provocati dalle restrizioni Covid, oggi la gente è convinta che siamo noi ad aver alzato il prezzo del carburante, quando, in realtà, sono scelte delle società o delle case petrolifere – chiarisce il professionista -. Noi abbiamo anche ispettori di zona e controlli: passano in auto e verificano il prezzo. Ogni settimana comunichiamo i prezzi al Mise. Se io li aumento e non l’ho comunicato, entra la Finanza e prendo la multa”.
Sono due settimane che la gente si muove il 50 per cento in meno del solito, con conseguenti perdite per gli imprenditori del settore. E molti sono i timori per quelli dei paesi più piccoli. Tutti sperano comunque di riuscire ad andare avanti, ma le problematiche stanno aumentando. Prima della diminuzione dell’utilizzo dell’auto, invece, poiché non si sapeva se sarebbe arrivata la benzina, si è verificato un altro fenomeno. Dato che era stata dimezzata la produzione e nel timore venisse dato carburante solo ai distributori marchiati, i clienti si sono messi a fare pieni costantemente. Questo nonostante i già presenti rincari di 10 e 18 centesimi al giorno. “Due settimane fa, il martedì, è stato alzato il prezzo di 8 centesimi, il mercoledì di 10 e il giovedì di 18. La settimana prima 5, 7, 8 centesimi e poi, in 3 settimane, il prezzo è salito di 80 centesimi in tutto”, ricorda ancora l’esperto. Due settimane fa, quando hanno dichiarato sciopero i trasportatori, le società avevano idee chiare: ”Volevano arrivare a 2.30 euro al litro e poi, dopo uno stop di 10 giorni, raggiungere i 2.50 euro al litro. Per fortuna, in seguito, si sono fermate - testimonia ancora - Si sono spaventate nel vedere che le fabbriche stanno dimezzando la produzione per non spedire i prodotti” osserva.
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I lavoratori sono tutti penalizzati, ma alcune categorie, come gli autotrasportatori, rischiano di lavorare a pari o in perdita:”Per fare un esempio, a Piacenza ho un cliente che carica polistirolo e ha fatto un viaggio da Piacenza a Venezia. Gli è stato pagato 650 euro. Lui, per percorrere la strada, ha acquistato 400 euro di gasolio, pagato 100 di autostrada e si è portato il mangiare da casa, costato almeno 10 euro. Senza contare l’usura, i rischi e le rate del veicolo, ha praticamente lavorato in pari. Se avesse bucato anche solo una gomma, come sarebbe andata?”. Cortesi si chiede perché vengano mantenute le accise del 1923 “e dubito che eventuali abbassamenti di pochi centesimi possano cambiare qualcosa. Lasciare due euro o più al litro è comunque un salasso per tutti. E poi, a parte sentire notizie in televisione, noi del settore non abbiamo ancora ricevuto indicazioni sulle agevolazioni”.
Resta solo un pieno che costava 50 e ora costa, stessi litri, 75. Rimane anche quell’1 per cento di commissioni bancarie che paghi sull’importo che fai pagare:”E’ quindi una spesa in più per vendere gli stessi litri e avere lo stesso guadagno” si rammarica Cortesi. “C’è anche disagio, per noi, a livello di liquidità, per acquistare carburante. Abbiamo cisterne da 20/25/30 mila litri per prodotto e piccoli rincari di pochi centesimi, moltiplicati per i litri che si acquistano alla volta, fanno la differenza – e l’esempio - Io faccio 3 carichi alla settimana e quello che “ guadagno “ tra un carico e l’altro non lo vedo neanche, perché mi serve per acquistare il carico successivo. E in queste settimane, con i rincari di 10/15/18 centesimi alla volta, non bastava neanche” incalza. C’è anche il nodo rincari delle utenze:”Un vero problema, soprattutto per l’autolavaggio, che richiede l’utilizzo di molta corrente e molta acqua, ma anche una costosa pulizia, al chilo, delle vasche sottostanti e la depurazione dell’acqua. Poi anch’io sono pendolare, per raggiungere Piacenza faccio 60 chilometri al giorno. Pensiamo alle spese di chi lavora a più di 30 chilometri di distanza da casa! Per fortuna, lavando veicoli anche per le concessionarie, comunque, io vado avanti e non mi arrendo” .