CARLO D'ELIA
Cronaca

Lodi, l’ex capotreno patteggia 18 mesi: inventò aggressione

Raccontò di essere stato accoltellato, ma aveva fatto tutto da solo

Frame video del capotreno

Lodi, 23 febbraio 2018 - Voleva solo lasciarsi alle spalle questa brutta e imbarazzante vicenda. Davide Feltri, il capotreno di Trenord residente nel Pavese che a luglio si autoinferse una coltellata, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Il gip di Lodi, Isabella Ciriaco, ha accolto ieri la richiesta avanzata dal difensore di Feltri, l’avvocato Diego Guarnieri, in accordo con la Procura. Si è chiusa così la parte penale della vicenda che già è costata a Feltri il posto di lavoro (pochi mesi fa è stato licenziato per giusta causa).

I guai per l’ormai ex ferroviere di 45 anni erano iniziati alle 7.20 del 19 luglio 2017, quando aveva denunciato ai carabinieri di Codogno l’aggressione subita sul convoglio Piacenza-Milano Greco Pirelli, all’ingresso della stazione di Santo Stefano Lodigiano. Era ferito a una mano. Un taglio profondo che in realtà si era autoinflitto, conficcandosi un coltello a serramanico che si era portato da casa. Dopo una settimana di indagini, la procura di Lodi ha risolto il caso. Feltri è stato condannato per calunnia, simulazione di reato, interruzione di pubblico servizio e detenzione impropria di arma bianca. L’ex capotreno non aveva confessato subito di aver simulato l’aggressione. Al pm Alessia Menegazzo aveva raccontato la verità solo il 26 luglio, ormai incastrato dai fotogrammi delle telecamere della stazione di Santo Stefano Lodigiano. Secondo l’accusa, l’uomo voleva incolpare un ghanese di 25 anni, senza fissa dimora, con i dreadlocks, con il quale aveva litigato la sera prima dell’episodio, sullo stesso treno.

Feltri, per aiutare le indagini, aveva detto ai carabinieri di essere stato ferito alla mano dopo una lite con un ventenne africano, alto, con i capelli raccolti in dreadlocks e che corrispondeva a un giovane che si aggirava su un treno della linea Piacenza-Milano Greco Pirelli. Nel giro di poche ore, in Questura a Lodi, era stato ascoltato un giovane che corrispondeva alla descrizione: Feltri l’aveva riconosciuto al cento per cento, ma sul volto del presunto aggressore non c’erano tracce di ferite. Per questo è scattata anche l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capotreno.

Chiuso il contenzioso penale, potrebbe aprirsi quello civile. Toccherà a Trenord decidere se chiedere i danni per l’interruzione di servizio e per lo sciopero: una cifra che qualcuno si spinge a quantificare intorno ai 300mila euro. «Ci auguriamo che la vicenda si possa dire chiusa qui – dice l’avvocato dell’ex capotreno, Diego Guarnieri –. Toccherà a Trenord decidere se proseguire oppure fermarsi al patteggiamento penale che ha deciso il gip di Lodi».