PAOLA ARENSI
Cronaca

Cani legati alla catena? No, grazie. A Maleo la costrizione ora è vietata

Primo Comune in Lombardia ad aver introdotto una regola non scontata. Multe fino a 500 euro

STOP Gli animali da affezione non potranno più essere tenuti legati alla catena e dovranno occupare spazi idonei (Cavalleri)

Maleo, 17 luglio 2015 - «E’ vietato legare gli animali d’affezione alla catena». Nuovo regolamento di polizia urbana del Comune di Maleo, con l’appena introdotto divieto di tenere i cani e gli animali d’affezione legati alla catena. Per le guardie zoofile della provincia di Lodi «Maleo è il primo della Lombardia ad aver adottato questo civilissima regola che non è così scontata». E’ il capo nucleo Aldo Curatolo, del nucleo provinciale di Lodi Guardie per l’ambiente, ad applaudire l’iniziativa. Nell’appena approvato regolamento di polizia urbana, infatti, sono state inserite alcune regole per proteggere e governare il mondo animale nel rispetto della sua dignità e dei cittadini in generale. E una delle indicazioni è proprio quella balzata all’occhio di Curatolo, che ha espresso la propria soddisfazione. «Partendo dal presupposto che non sapevamo di essere all’avanguardia sulla cosa, anche se ovviamente fa piacere – commenta Davide Pagani, assessore all’Ambiente – abbiamo solo cercato di migliorare le norme che regolamentano le condizioni di detenzione degli animali, puntando al loro benessere. E nella fattispecie, ci è sembrato giusto eliminare la possibilità di detenzione dei cani alla catena, onde evitare costrizioni nocive per gli animali». L’amministratore sottolinea «il resto delle norme inserite nel regolamento per gli animali sono tutti richiami a normative superiori, senza particolari evidenze, anche se puntiamo soprattutto sulla raccolta delle deiezioni, alle passeggiate in sicurezza con la museruola e al divertimento dei cani nelle nostre due aree di sgambamento» . Le norme inserite nel documento sono moltissime. Ad esempio è vietato allevare a scopo imprenditoriale, all’interno del perimetro del centro abitato, animali da soma o da tiro, maiali, pollame o animali destinati alla macellazione; è vietato tosare, ferrare, strigliare, lavare animali sul suolo pubblico o aperto al pubblico passaggio; il transito di animali in gruppo potrà essere effettuato sotto adeguata custodia e previo ottenimento di autorizzazione comunale; all’interno del centro abitato non è ammesso detenere più di 20 animali da cortile (polli, galline, anatre, conigli, etc.); locali che ospitano gli animali devono essere ubicati a una distanza dalle abitazioni confinanti non inferiore a 10 metri fatta eccezione per i locali che ospitano i cani la cui distanza dalle abitazioni non potrà essere inferiore a 5 metri.

Occorre poi, ovviamente, garantire il massimo d’igiene e ridurre al minimo i fastidi ai vicini. Altrimenti possono essere comminate multe fino a 500 euro. Eventuali gattari invece dovranno iscriversi al registro comunale del volontariato e le colonie vanno fatte censire così da permettere al comune, in caso di bisogno, di ricorrere alle sterilizzazioni per prevenire il dilagare del randagismo. In generale sono inoltre considerati maltrattamenti la violenza di ogni tipo, occasionale o abitudinaria, fame, sete, incrudelimenti con fruste, pesi e finimenti, eccessi di fatica, lavoro non adeguato all’età e allo stato di salute, le condizioni di vita che ne impediscono la deambulazione e lo sviluppo delle ordinarie attività fisiche, la somministrazione di droghe e/o di farmaci senza controllo veterinario, qualsiasi pratica clinica o chirurgica esercitata da persone non abilitate all’esercizio della professione medico-veterinaria. Inoltre la detenzione, non a scopo di lucro, di un numero di cani e gatti superiore in totale a 10 unità è subordinata all’inoltro di specifica comunicazione preventiva al sindaco.

paola.arensi@ilgiorno.net