
Elena Torresani, 45enne di Brembio e Damiano Moretti, casalese di 42 anni
Lodi, 2 febbraio 2020 - «La Brexit sta incidendo sulla mia vita. Vorrei vivere a Londra fino alla pensione ma se la sterlina dovesse scendere sotto l’euro sarebbe come tornare in Italia, un posto dove non c’è speranza nel futuro. Allora mi trasferirei in qualche altro paese del Nord Europa". Elena Torresani, 45 anni di Brembio, col suo compagno, Damiano Moretti, 42 anni di Casalpusterlengo, nel 2015 ha lasciato il posto fisso per realizzare i propri sogni a Londra. «Quando abbiamo sentito parlare del referendum, benché tutti i pronostici fossero contro la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea, io e Damiano abbiamo deciso di fare il passo prima che divenisse un problema. Io ho lasciato il lavoro di assistente esecutiva alla Pharmagel, lui di tecnico di rete alla Vodafone. Abbiamo trovato un posto in 3 durissimi mesi. Londra è carissima, ci siamo sentiti dire tanti no e io non ci dormivo la notte. Poi sono stata assunta come executive assistant per il presidente di una società finanziaria, in cui c’erano dipendenti di 26 nazionalità diverse. Dopo 9 mesi, senza chiederlo, ho avuto un aumento del 23% dello stipendio; altre duemila sterline in più il secondo anno, mentre in Italia in 15 anni solo gli scatti di anzianità. Nessuno dei due è laureato, ma qui se dimostri quanto vali ti puoi reinventare. Damiano ha seguito la sua passione per il disegno grafico e in 3 anni è diventato direttore creativo".
Intanto è stata votata la Brexit: "Subito dopo il referendum c’è stato un incremento dei crimini d’odio. C’era chi per strada diceva agli stranieri, magari nordafricani: ‘adesso te ne vai’. I prezzi delle case sono crollati, molte aziende hanno chiuso e gli uffici sono stati tasferiti. La gente alla fine ha votato per Boris Johnson perché non ne poteva più di vivere nell’incertezza. Ora ci sono 11 mesi per gestire la transizione. Io a marzo maturerò i 5 anni necessari, con relative tasse pagate, per richiedere il permesso di soggiorno e poi, dato che le regole cambiano continuamente, avvierò subito l’iter del costo di circa duemila sterline per ottenere la cittadinanza, affinché non ci minaccino più di buttarci fuori quando vogliono. Ma non si è del tutto sicuri. Infatti, benché l’affitto ci costi 17mila sterline l’anno, aspettiamo a comprare casa. Prima gli inglesi ipotizzavano di mettere una tassa sui lavoratori stranieri per privilegiare quelli interni, ora si sta pensando di pagarli meno per demotivarli: ma chi non ha alternative è disposto a tutto. Negli ospedali, ad esempio, non c’è un infermiere inglese".
La Brexit ha già imposto a Torresani una scelta: "Qui, coi finanziamenti europei, sono stati realizzati progetti meravigliosi di recupero di aree depresse. Ne avevo presentato uno per il rilancio turistico di un paese di pescatori tra Scozia e Inghilterra: era il migliore, mi hanno chiamata. È un po’ come se la Provincia di Lodi affidasse il suo rilancio a una straniera 40enne che non ha ‘amicizie’ locali: da noi è impensabile. È questo senso di poter cambiare le cose che mi piace, qui. Ma era un progetto biennale e, per paura di ritrovarmi poi senza lavoro durante la Brexit, ho optato, ottenuta una certificazione online alla Whashington University, per il posto fisso in un’agenzia turistica. A 44 anni ho deciso di ricominciare la carriera da capo: ora, com’era nei miei sogni, ‘vendo’ le bellezze italiane, porto interi nuclei familiari in vacanza in media e bassa stagione, in zone come la Maremma, formo gli operatori locali. Sento di fare qualcosa per il mio Paese. Perché, a ben guardare, ciò che manca qui, se esci dallo ‘scrigno’ di Londra, sono i panorami mozzafiato e i beni architettonici che solo l’Italia può vantare. Ora sono vicina alla felicità". ©