MARIO BORRA
Cronaca

Blitz anti-prostituzione, centri massaggi al setaccio nel Lodigiano: espulse tre cinesi irregolari

Denunciata la titolare di un’attività. Trovata anche sostanza stupefacente. Scoperto e arrestato un albanese che non avrebbe dovuto essere in Italia

Blitz anti-prostituzione, polizia in azione nei centri massaggio del Lodigiano

Blitz anti-prostituzione, polizia in azione nei centri massaggio del Lodigiano

Stretta della Polizia di Stato sui luoghi utilizzati come bordelli dalla criminalità straniera. Sia appartamenti privati che esercizi pubblici sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine: in essi, infatti, le prestazioni sessuali a pagamento erano dissimulate con inesistenti attività professionali pubblicizzate anche on-line attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate. I poliziotti hanno effettuato una maxi operazione in diverse province italiane ma l’attività investigativa si è concentrata anche sul territorio della Bassa Lodigiana e di Lodi città.

Dopo un controllo e monitoraggio dei siti on-line, gli investigatori, fingendosi i clienti interessati, hanno concordato un appuntamento e preso contatti telefonici. In un centro massaggi del centro di Lodi, durante il blitz, sono state rinvenute due dosi di sostanza stupefacente trovate in tasca ad un cliente segnalato all’autorità prefettizia per uso personale.

In un secondo appartamento, invece, a Guardamiglio, sono state rintracciate tre cittadine di nazionalità cinese risultate non in regola con il permesso di soggiorno e due cittadini di nazionalità albanese di cui uno irregolare. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto numerose confezioni di preservativi ed inoltre il cittadino albanese irregolare è stato trovato in possesso di otto involucri di cocaina per un peso di circa 15 grammi e, conseguentemente, è stato denunciato a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Una volta effettuati i rilievi foto-dattiloscopici le tre cittadine cinesi sono state denunciate per immigrazione clandestina e a loro carico è stato emesso un decreto di espulsione dal territorio nazionale mentre la titolare è stata denunciata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il cittadino albanese invece non poteva fare ingresso nel territorio italiano prima di 5 anni in quanto era già stato colpito da un provvedimento di espulsione avendo invece fatto rientro in Italia prima del termine previsto: l’uomo è stato così tratto in arresto ed ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione. Per lui c’è stato l’accompagnamento coatto da parte del personale della Questura di Lodi direttamente alla Malpensa dove è stato rimpatriato.