Bigiotteria e giochi contraffatti Sequestrati oltre 62mila prodotti

Il blitz della Finanza in un negozio al dettaglio e in un grande magazzino della provincia. Il valore della merce è di diecimila euro, i titolari rischiano una sanzione fino a centomila euro

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di Paola Arensi

Blitz della guardia di finanza di Lodi tra gli scaffali dei negozi, scatta il sequestro amministrativo di 62.700 articoli risultati "non conformi agli standard di sicurezza".

Sono finiti nel mirino degli inquirenti, in particolare, un negozio al dettaglio e un grande magazzino della provincia di Lodi, non meglio precisati. I beni sequestrati amministrativamente, in totale, hanno un valore di 10mila euro. Si tratta di adesivi per unghie, perle, strass decorativi, utensileria per bricolage, articoli per la cura della persona, giocattoli per bambini, prodotti per la casa e beni di bigiotteria quali orecchini, piercing, bracciali, anelli e collane.

Per i militari, questi articoli non risponderebbero ai dettami previsti dal Codice del Consumo, "poiché sprovvisti delle informazioni minime identificative che devono essere presenti, in modo visibile e leggibile, sulle confezioni o sulle etichette" (quali il produttore o l’importatore, il Paese di origine, le indicazioni in lingua italiana e la natura dei materiali impiegati per la realizzazione). Da qui l’impossibilità di venderli e il sequestro, oltre alle sanzioni e alla segnalazione alla Camera di commercio di competenza, ora informata dei fatti. Resta da vedere quale sanzione sarà applicata ai casi specifici, perché gli interessati, dopo l’intervento della finanza, rischiano di pagare da un minimo di 1.032 ad un massimo di 103.292 euro.

I controlli di questo genere vengono fatti a tutela del cliente e degli imprenditori che rispettano le regole, così da garantire una concorrenza il più possibile leale. Ma non sempre scontata, soprattutto in questi tempi difficili di crisi.

Per immettere prodotti sul mercato, vanno infatti seguiti gli standard di sicurezza previsti dalla normativa europea e nazionale. Secondo i militari, quindi, i prodotti sequestrati sarebbero "non sicuri", eppure erano sugli scaffali, pronti per la vendita.

I controlli, come da prassi, proseguiranno anche nel resto del territorio, per portare alla luce eventuali ulteriori irregolarità.