REDAZIONE LODI

Bcc Centropadana, "necessario un piano di rilancio"

Lodi, avviata la trattativa sulla “cura dimagrante“. Il sindacato Fabi chiede. più tutele per i dipendenti

"Serve un piano di rilancio concreto in grado di tutelare anche i dipendenti". Così Mario Nava, vice coordinatore provinciale del sindacato Fabi, che ieri insieme al coordinatore provinciale Ettore Necchi (nella foto), è intervenuto durante il primo incontro con Bcc Centropadana e i sindacati sul piano di riorganizzazione che l’istituto di corso Roma, guidato dal presidente Antonio Baietta, ha presentato in sinergia con la capogruppo Iccrea Banca. Al centro della trattativa il piano di riorganizzazione della banca di corso Roma che prevede la cessione di 13 filiali (compresi 60 dipendenti) di sedi del gruppo sparse tra Emilia Romagna e Piemonte, oltre a quella di Milano in piazza Affari (che passerà con Bcc di Milano dall’8 febbraio). Nel dettaglio la banca prevede di cedere al Credito Padano 1 filiale e 5 dipendenti (entro l’8 marzo), alla Banca d’Alba 2 agenzie e 5 dipendenti (entro il quarto trimestre 2021) e a EmilBanca 9 filiali e 44 dipendenti (entro il quarto trimestre 2021). A preoccupare però sono soprattutto altri 31 esuberi che la Centropadana ha già annunciato e che andranno a toccare i dipendenti delle sedi lodigiane. Su questo aspetto il sindacato Fabi è pronto a dare battaglia per aprire una trattativa sulla ristrutturazione della più grande Bcc della provincia di Lodi (48 sportelli, 341 dipendenti e 18.500 soci).

"Chiediamo una soluzione che sia sostenibile e ragionata - spiegano il coordinatore del sindacato Fabi di Lodi, Ettore Necchi e il vice Mario Nava –. In questo modo si penalizzano i lavoratori e non si propone un piano chiaro per il futuro. Le tasche dei lavoratori non devono essere toccate. La banca ha bisogno di prospettive che in questo momento non vediamo". Il confronto con la Centropadana, secondo i sindacalisti, potrebbe durare almeno un mese. C.D.