"Altra ferita per il territorio". Maxi inceneritore, coro di no

Conferenza dei servizi il 2 luglio per discutere del progetto presentato da Ecowatt. Cittadini e politici di tutti gli schieramenti insorgono. "Il nostro ambiente è già a rischio".

"Altra ferita per il territorio". Maxi inceneritore, coro di no

"Altra ferita per il territorio". Maxi inceneritore, coro di no

La prospettiva dell’ampliamento dell’inceneritore Ecowatt di Castiraga Vidardo fa alzare le barricate a politici e cittadini. Giovedì sera in Municipio a Castiraga Vidardo una quarantina di persone (metà in presenza e altrettante on line) hanno costituito il primo nucleo di coordinamento dei cittadini, dei comitati e delle associazioni contro il mega inceneritore, il terzo per capacità in Lombardia. Erano presenti i rappresentanti del Comitato Ambiente Vidardo, Legambiente circolo LodiVerde, la sezione WWF Lodi-Pavia, cittadini ed esponenti di associazioni dai comuni del santangiolino, da Lodi, Livraga e molti altri. Per gli sindaci del territorio erano presenti Emma Perfetti di Castiraga Vidardo e Stefania Marcolin di Salerano sul Lambro. Ieri inoltre un chiaro “no” è stato ribadito con un documento da Mauro Salvalaglio, segretario provinciale Forza Italia, Francesco Filipazzi, segretario provinciale Fratelli d’Italia, Luca Degano, coordinatore M5S, Claudio Bariselli, segretario provinciale Lega, Alessandro Pezzini, presidente provinciale Italia Viva Nicoletta Serra, coordinatrice provinciale di Azione e Andrea Ferrari, segretario provinciale Partito Democratico.

"C’è una una richiesta formale di attivazione del conferenza dei servizi (già fissata per il 2 luglio, ndr) in Provincia a Lodi da parte di Itelyum (già Viscolube), che avviene proprio nel momento in cui 46 amministrazioni comunali andranno ad elezioni amministrative. Su questo tema abbiamo costituito un coordinamento politico permanente territoriale e nazionale e siamo pronti ad affrontare una dura battaglia di carattere politico e culturale ad ogni livello" hanno detto. "La prospettiva sarebbe la realizzazione di un nuovo impianto, quasi 5 volte più grande dell’attuale, al terzo posto per dimensioni in tutta Lombardia e che, per capacità di incenerimento, potrà trattare i rifiuti pericolosi provenienti anche da altre regioni e quindi rappresenta una insidia per la qualità della vita nel Lodigiano e l’ennesima ferita ad un territorio - dicono i contrari -. Un’area che, negli ultimi decenni, ha già pagato un prezzo altissimo, in termini di consumo di suolo, di emissioni inquinanti in atmosfera, di pressione del traffico pesante. Sosterremo la Provincia in tutte le azioni che vorrà intraprendere per bloccare questo impianto".

Paola Arensi