Alluvioni: "Lodi sarà il primo capoluogo in grado di resistere alle piene dell'Adda"

Sopralluogo sulla riva destra del fiume, mentre a sinistra stanno crescendo un argine e un muro. L’Agenzia Interregionale per il Po: tempi lunghi per la ricerca dei fondi, oggi sinergia tra gli enti

All’epoca della grande alluvione l’Adda arrivò fin tra le case più a monte

All’epoca della grande alluvione l’Adda arrivò fin tra le case più a monte

Lodi - A vent’anni dall’alluvione dell’Adda, quando il fiume tra il 26 e il 27 novembre 2002 in piena notte ruppe gli argini all’altezza della colonia Caccilanza e attraverso i campi dilagò in quartieri a monte del ponte fino ad allora ritenuti sicuri, causando danni ingenti, sono ora in corso i lavori di messa in sicurezza sulla riva sinistra a valle della briglia. Entro il 2023 – afferma l’Agenzia interregionale per il Po (Aipo), ieri a Lodi per un sopralluogo e una simulazione di posa dei panconi in riva destra, alla piarda Ferrari, insieme all’assessore regionale alla Protezione civile Pietro Foroni, al Consorzio Muzza Basso Lodigiano e al sindaco di Lodi Andrea Furegato – con il completamento della realizzazione del muretto al quartiere Revellino, nell’OltreAdda, tra via Canottieri e via del Contarico, la città "diverrà il primo capoluogo di provincia sul reticolo idrografico di Aipo a poter resistere alla piena dell’Adda", anche se "il rischio zero assoluto non esiste". In realtà tutti e 3 i lotti per l’ultima parte della messa in sicurezza verranno ultimati solo nel 2024. L’opera in corso, finanziata con 755mila euro dalla Regione e realizzata da Aipo, è costituita da un tratto di arginatura in terra di 215 metri e un muro lungo 190 metri lungo la roggia Squintana.

"Purtroppo i tempi lunghi, vent’anni, sono legati alla ricerca di finanziamenti – spiega Meuccio Berselli, direttore di Aipo – ma c’è anche una grande sinergia tra gli enti". La criticità resta il ponte napoleonico che rischia di fare da tappo. "Per questo – aggiunge Berselli – il secondo lotto riguarderà l’apertura di un varco sotto la sesta campata del ponte, in riva sinistra".

"Il terzo lotto – conclude Gaetano La Montagna, dirigente Area Lombardia Orientale di Aipo – prevede la realizzazione nel 2024 di un canale nell’area golenale (zona ex Sicc) per far defluire l’acqua anche sotto la sesta campata". La parte di argine in riva sinistra alla Canottieri, centro ricreativo privato che si affaccia sul fiume, invece, già finanziata con 1,5 milioni, sarà realizzata dal Comune entro il 2024.