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Alienazioni dei beni comunali, "nulla è già deciso" La sindaca: non vogliamo depauperare il patrimonio

Sulle potenziali alienazioni dei beni comunali di Santo Stefano lavorerà un’apposita commissione, non c’è nulla di deciso, precisano dal Comune. Il quesito delle alienazioni comunali ha radici lontane. Con l’inizio della vicenda dell’ex sindaco Massimiliano Lodigiani (causa in essere contro il Comune) per far fronte all’indagine giudiziaria, si ebbe come primo atto, del responsabile tecnico, il sequestro di tutte le risorse economiche disponibili e il “congelamento“ interessò più del 10% dell’intero bilancio. Ma i soldi non bastavano, quindi fu richiesta la perizia di stima al responsabile dell’ufficio tecnico Pietro Baldrighi (poi protocollata il 24 giugno 2020). "Riguardava alloggi ex centro diurno, ex cascina Santa Maria e punto ristoro – dettaglia l’attuale sindaca Marinella Testolina –. Insomma, azione ben lontana anche dal confronto elettorale del settembre 2020 e ben lungi dal nostro programma elettorale. È pertanto evidente che non c’è mai stata la volontà di depauperare il patrimonio comunale da parte del sindaco, ma piuttosto la scelta obbliga consequenziale all’azione giudiziaria contro il Comune, avvenuta nel periodo del commissariamento (agosto 2019-settembre 2020)". Ora la commissione temporanea consultiva, con l’assessore Paola Rossi presidente e composta da membri di maggioranza e minoranza proporrà al Consiglio se proseguire con le alienazioni.P.A.