Al Parco Tecnologico sarà caccia alle varianti

Disco verde all’inserimento della sede di Lodi nella rete dei laboratori regionali "Già dal tampone pre-screening è possibile individuare le mutazioni"

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di Carlo D’Elia

È la nuova frontiera della lotta contro il Covid. Scoprire le mutazioni del virus che potrebbero sfuggire ai vaccini. Il laboratorio Smel del Parco tecnologico padano (Ptp) di Lodi ha ricevuto il nulla osta per l’inserimento nella rete regionale dei laboratori per la ricerca delle varianti del Covid. Con questo riconoscimento il Ptp potrà avviare uno studio per identificare attraverso il sequenziamento le varianti del virus attualmente note o non ancora conosciute. E mettere così a disposizione della comunità scientifica le informazioni raccolte. Le mutazioni del virus Sars-CoV-2 sono state osservate in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia. Mentre la maggior parte delle mutazioni non hanno un impatto significativo, alcune possono dare al virus caratteristiche di virulenza e infettività differenti, come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre varianti attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità, con forme più severe di malattia, o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo dopo aver sviluppato gli anticorpi o essersi sottoposto al vaccino. In questi casi diventano motivo di forte preoccupazione e devono essere monitorate con attenzione. In particolare nel laboratorio di ricerca di cascina Codazza, dove attualmente vengono processati in media oltre 700 campioni al giorno con una capacità analitica di 1.600 campioni al giorno, i ricercatori sono in grado di effettuare in campioni risultati positivi un pre-screening rapido per l’identificazione delle varianti conosciute (Inglese, Sudafricana, Brasiliana). In tutti i casi in cui ci sia il sospetto di essere in presenza di una variante ad elevata trasmissibilità, o che determini maggiore gravità, è inoltre possibile procedere all’intero sequenziamento del gene “S“ codificante la proteina Spike.

Un risultato importante, che mette il Lodigiano ai primi posti in Italia nella lotta alla pandemia. Per questo grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni. "Già dal tampone pre-screening è possibile individuare le diverse varianti - spiega l’assessore regionale Pietro Foroni, in passato sindaco di Maleo e presidente della Provincia -. È particolarmente importante, perciò, che il Parco tecnologico padano abbia ottenuto questa importante autorizzazione regionale per la ricerca delle varianti, mettendo a disposizione del territorio le proprie competenze nella gestione dell’emergenza".