
Anche Cervignano ha completato l’iter. Domani una conferenza sul tema
Dopo il Comune di Guardamiglio, anche quello di Cervignano d’Adda ha completato l’iter amministrativo per aderire alla “Cers” (Comunità energetica rinnovabile e solidale) in forma di cooperativa “Comunità Solare - impresa sociale”. E presto giungeranno allo stesso traguardo altri comuni del Lodigiano (lunedì ha deliberato l’adesione Santo Stefano e ieri Brembio), del Piacentino e del Milanese. "Il parere positivo, del dicembre scorso, dato dalla Corte di Conti della Lombardia alla delibera con cui il Comune di Guardamiglio ha manifestato la volontà di aderire, non solo dimostra che si può fare, ma anche che si tratta della soluzione più conveniente e opportuna per le amministrazioni che non dispongano di risorse da investire nella realizzare impianti propri e che non vogliono rischiare e spendere nella gestione – hanno ricordato il presidente della cooperativa Andrea Poggio e la componente del Consiglio Giusi Santus –. Per un comune, come per un privato, entrare nella nostra “Cer” è oggi semplice e conveniente. Al momento siamo a quattro Comuni, più varie società che hanno aderito e numerosi privati cittadini (un centinaio circa), due cooperative sociali e Legambiente come associazione che partecipa direttamente". Domani, dalle 14 alle 18, è in programma alla Fondazione Cosway la conferenza “Comunità energetiche, si può fare”.
"La delibera della Corte sulla proposta del Comune di Guardamiglio ha chiarito definitivamente che si può aderire ad una “Cer” in forma cooperativa e che è conveniente la forma cooperativa perché può, meglio di qualsiasi associazione, raccogliere capitali privati per investire in impianti solari comunitari senza rischi per le amministrazioni – hanno aggiunto –. Cosa che la Comunità Solare sta già facendo su superfici della coop sociale “Il Pellicano” a Vidardo e sulla scuola comunale di Cervignano d’Adda. La corte ha chiarito che i comuni possono promuovere “Cer”, anche senza dovere farne parte, mentre se vogliono entrarci debbono dimostrare la convenienza, anche confrontando soluzioni diverse. Persino nel caso che desiderino essere produttori, che abbiano cioè impianti propri non è affatto detto che convenga costituire una “Cer”. I Comuni con impianti sui tetti della scuola o della palestra possono dare vita anche a configurazioni chiuse, solo per i propri consumi, senza la partecipazione di cittadini". Guardamiglio, come ha rilevato la Corte, grazie a una relazione firmata dallo Studio “Area Architecture” del professor Gio Gozzi e una relazione giuridica frutto della consulenza dell’avvocato Emanuele Cusa ha dimostrato che costituire e gestire una comunità comporta un costo iniziale e annuale elevato (capitale iniziale, costi di avviamento e di gestione). Mentre, per un piccolo comune, l’adesione alla cooperativa “Comunità Solare” costa 100 euro una tantum, restituibili al recesso. Luca Pacchiarini