Addio a Fra’ Emanuele. "Il suo cuore era sempre in Africa"

Codogno, numerosi i fedeli presenti alla cerimonia che si è svolta in contemporanea con la funzione celebrata a Savoigne

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L’ultimo saluto a Fra’ Emanuele Zanaboni è avvenuto ieri in due chiese contemporaneamente: a Codogno, sua città natale, officiata dal parroco don Iginio Passerini alla presenza delle sorelle e dei parenti con l’assessore Severino Giovannini in fascia tricolore a rappresentare la municipalità, e a Saint Louis, in Senegal dove il frate 82enne dell’ordine dei Fatebenefratelli operava dal 1978 e dove è morto la settimana scorsa per un improvviso malore: in Africa, ad oltre 5mila chilometri di distanza dalla “sua“ Codogno, dove amava tornare ogni anno, il feretro è arrivato dal villaggio di Savoigne, sede del centro parrocchiale.

Ieri tanti fedeli hanno voluto tributare, seppur a distanza e senza la presenza della bara, l’estremo saluto al missionario. Una immagine di Fra’ Emanuele campeggiava vicino all’altare. "Siamo in tanti qui a ricordare la figura di questo sacerdote. La memoria va all’anno scorso nell’ultimo suo rientro in città. Si notava la fatica che provava, ma il suo cuore era sempre là nella sua terra d’Africa dove voleva che anche noi fedeli andassimo – ha detto durante l’omelia don Iginio –. In cima ai suoi pensieri ora era il nuovo santuario che doveva essere ancora dedicato, ma tante cose ha fatto in questi anni: dal centro agricolo, alla scuola materna, al centro culturale ai laboratori di ceramica e cucito, dai dispensari ai pozzi per l’acqua".

M.B.