Accordo attivato a Veterinaria Al lavoro con Fido, in ateneo si può

Il padrone dell’animale dovrà produrre una serie di documenti tra cui la stipula di un’assicurazione danni. Già quaranta le richieste presentate. Opportunità offerta ai dipendenti e in alcuni casi agli studenti. .

Accordo attivato a Veterinaria  Al lavoro con Fido, in ateneo si può

Accordo attivato a Veterinaria Al lavoro con Fido, in ateneo si può

di Mario Borra

Il proprio cane accanto alla scrivania. Nella sede di Lodi del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali della Statale di Milano, per le persone che ci lavorano, personale tecnico-bibliotecario, assegnisti, dottorandi e borsisti, è possibile farsi accompagnare al lavoro dal proprio animale domestico. Questo è frutto di un patto interno che ha già riscosso un grande successo: infatti sono già 40 le persone che hanno ricevuto l’autorizzazione o hanno fatto domanda. L’accordo, promosso dai docenti Clara Palestrini e da Gustavo Gandini, intende venire incontro alle necessità di coloro che hanno un cane e che vogliono condividere più tempo possibile col proprio animale, anche se all’interno di un protocollo ben preciso: infatti, il quattro zampe in facoltà sarà possibile solo se il padrone produrrà vari documenti quali l’iscrizione all’anagrafe degli animali d’affezione, la stipula di un’assicurazione per danni contro terzi, un certificato di buona salute e la frequenza di un percorso formativo per una corretta gestione ed educazione del proprio cane.

Ma non solo: Fido, oltre a essere esente da patologie trasmissibili, dovrà essere pulito, non pericoloso, non dovrà mostrare aggressività verso le persone e gli altri animali e non dovrà disturbare in alcun modo l’attività dei dipendenti e la sua presenza deve essere segnalata sulla porta degli uffici con un cartello. Anche per gli studenti sarà possibile portare il proprio cane, ma solo in alcuni casi: per motivazioni legate a condizioni di disabilità o per situazioni occasionali specifiche legate alla difficoltà di gestione dell’animale. "Questo progetto può rappresentare un esempio di corretta convivenza, formazione, innovazione, rispetto delle regole, del benessere e della sensibilità di uomini e animali" ha spiegato Mauro Di Giancamillo, direttore del Dipartimento.